Settima giornata anticipata al sabato per sette gare su nove del girone G di Serie D, in vista del turno infrasettimanale di mercoledì 23 ottobre, tra queste Savoia 1908- Real Monterotondo che si affrontano a Cardito, oramai casa adottiva dei bianchi di Torre Annunziata.
Il Savoia, reduce dalla rapina subita ad Anzio ad opera di un arbitro incapace, ha dieci punti che sono esattamente il doppio di quelli dei dirimpettai laziali e vorrebbe confermare, con la quarta vittoria tra le mura amiche, quella che viene ormai sussurrata come la legge del Papa.
Il Real Monterotondo ha avuto un inizio di campionato orrendo (un pareggio e tre sconfitte nelle prime quattro) ma da due giornate è in miniserie positiva avendo raccolto ben quattro dei cinque punti in classifica, frutto di una vittoria corsara ad Olbia ed un pareggio casalingo a reti bianche contro l’Atletico Lodigiani. Contribuisce alla tranquillità di mister Boccolini il fatto di avere messo il laccio emostatico alla emorragia di reti subìte (zero nelle ultime due) anche se l’attacco resta il più stitico del girone con appena due marcature all’attivo.
Agli spiriti romantici piace la pioggia ma il pubblico presente oggi a Cardito non la pensa esattamente così e le maledizioni a Giove pluvio non sono poche, nè poco colorite. Ad ogni modo il sintetico regge bene le pioggie incessanti e l’agibilità del campo è garantita, per cui palla al centro, nonostante tutto.
Dal secondo tempo di Sassari mister Sasà Campilongo ha oramai adottato il 3-5-2 cosa che fa anche in questa gara. Gli infortuni lo privano di pedine importanti come Bogne, Schiavi e Sellaf , tra i migliori delle ultime partite, per cui lo schieramento iniziale prevede Celli al centro, Orta e Marisei braccetti, corsie affidate a Bitonto e Onda. In mediana Mengoli fa il suo esordio da titolare, in avanti ci sono i gemelli del gol Maniero e Negro.
A specchio il Real Monterotondo che si affida per 9/11 alla formazione che ha impattato con il risultato ad occhiali contro l’Atletico Lodigiani. Mister Boccolini inserisce Meledandri in mediana dal primo minuto e sceglie di puntare sulla velocità di D’Alessandris, ne fanno le spese Ansini e Barba.
Il Savoia entra in campo teso più che concentrato; pesano le scorie della sconfitta di Anzio dove i bianchi avrebbero meritato la vittoria ma si sono ritrovati con un pugno di mosche in mano ed alcuni indisponibili a causa dei colpi subìti nella dura gara di domenica scorsa.
Primo tempo Savoia in svantaggio e poco convincente
I bianchi partono comunque all’attacco e per poco non trovano il vantaggio con Celli che su azione da corner attacca bene il secondo palo ma di piattone spedisce clamorosamente a lato la bella palla servita da Bezzon. Sembra il preludio ad una gara in discesa ma il seguito sarà molto diverso dalle premesse.
Corre il minuto 12 quando Mengoli non riesce a pulire con decisione un pallone che balla al limite, la sfera agiunge a Meledandri che dai 20 metri,in leggero controbalzo, lascia partire una cannonata di collo che quasi sfonda il sette alla sinistra dell’incolpevole D’Agostino. La scelta di Boccolini si è rivelata quanto mai azzeccata.
Lo svantaggio non indispettisce il pubblico che continua a sostenere incessantemente i suoi, ma il Savoia non trova il bandolo della matassa. La difesa degli eretini passa da tre a cinque perche i bianchi si schiacciano tutti in avanti. Purtroppo gli uomini di Campilongo sono privi delle invenzioni preziose di Sellaf che, palla al piede, ha sia la qualità di imbucare nel varco giusto, sia di superare l’uomo creando la superiorità numerica. Manca anche Schiavi che sulla fascia ha la gamba e l’attitudine di puntare l’uomo e mettere il cross, allargando la difesa avversaria. Per giunta Bezzon è tampinato dappresso da Grossi ed arretra troppo a ridosso dei centrali di difesa nel tentativo di dare ordine alla manovra.
Il combinato disposto di quanto sopra è che i bianchi sono prevedibili e non impensieriscono quasi mai la retroguardia avversaria, persi in un inutile tran-tran senza qualità. Stessa sorte per gli sterili traversoni di frustrazione spediti dalla difesa che vengono letti e disinnescati agevolmente dai dirimpettai in maglia blu. Unici sussulti una bella rovesciata di Maniero, che però giunge debole tra le braccia Silvestrini ed una punizione di Bezzon che sorvola di poco la trasversale, ma tutto sommato poca roba. Termina così la prima frazione di gara.
I Bianchi più “cattivi” la ribaltano nel secondo tempo
Nella ripresa il Savoia alza i giri del motore ed entra in campo ancora più “cattivo”, l’azione si sviluppa maggiormente sulle corsie ed i palloni che arrivano al centro hanno ben altra caratura rispetto alle proposte di gioco del primo tempo. Bitonto a destra e Onda a sinistra salgono con intelligenza ed è proprio su un pallone messo da Bitonto al minuto 55 che il Savoia trova la rete del pari. Portiere e difensore si scontrano sul cross operato dal giovane esterno oplontino ed Orta di testa può appoggiare comodamente in rete.
Il pari galvanizza i bianchi, spinti da una torcida inesauribile. Le azioni si susseguono, pur senza creare troppi grattacapi alla difesa laziale, ma si avverte nell’aria che la gara ha imboccato un altro binario.
I bianchi stroncano velocemente le timide azioni del Monterotondo, recuperando palla spesso nella trequarti avversario e si ripropongono in avanti. Il centrocampo laziale affanna e non tiene palla mentre gli avanti sono letteralmente fagocitati dai tre centrali savoiardi.
Proprio su un errore grossolano della mediana eretina Maniero, proprio lui, strappa il pallone al play avversario, avanza in posizione centrale, ignora volutamente i compagni che si erano prontamente allargati a destra e sinistra, accarezza il pallone con la suola, gli occhi iniettati di rabbia, si coordina e fa quello che aveva deciso appena entrato in possesso della sfera, ovvero tirare un colpo di rasoio sul secondo palo. La palla rade l’erba del Papa e si insacca prepotente alla destra di Silvestrini, proprio dove il portierino non può arrivare.
Corre il 75’ ed è l’apoteosi, ovvero l’assunzione al cielo di un mortale. Il centravanti si inchina a scoccare una freccia all’amico Calaiò e subito dopo corre inebriato verso la tifoseria a raccogliere la meritata standing ovation e suggellare con un bagno di folla il suo magic moment.
L’ultimo quarto d’ora vede i laziali affannarsi per proporre qualcosa di decente in avanti, ma senza costrutto, sia per la carica dei savoiardi che respingono con il petto i proiettili avversari sia per la insipiente pochezza tecnica della squadra. L’unico pallone che arriva verso la porta è un colpo di testa di Darini, su palla inattiva, che si spegne dolcemente tra le mani di D’Agostino, troppo poco per portare via un punto dal Papa di Cardito.
Pur non giocando la sua migliore partita il Savoia inanella la quarta vittoria su quattro tra le mura amiche e si porta a meno due dalla vetta, in attesa delle due gare da giocarsi domani.
Gli oplontini hanno di certo patito le assenze di uomini importanti, ma hanno anche affrontato male la gara, perlomeno nella prima frazione. Troppo schiacciati in avanti non hanno proposto il solito gioco a folate. Molto meglio nella ripresa, quando hanno sfruttato maggiormente le corsie ed hanno pressato alto, mordendo i garretti degli avversari.
Di certo questa squadra sta facendo ricredere parecchi scettici e sta dimostrando, di partita in partita, di avere un carattere indomito, di sapere soffrire, di piegarsi senza spezzarsi, di sapere aspettare senza disunirsi il momento giusto per colpire, di sapere sempre tenere le giuste distanze in campo tra i reparti ed infine dimostra anche che avere in squadra campioni come Maniero fa la differenza, specialmente in gare che possno essere risolte solo dal colpo di classe di chi ha le qualità per farlo.
Si ritornerà in campo mercoledì prossimo nel turno infrasettimanale ed i bianchi saranno ospiti del Cassino che veleggia nella parti altissime della classifica.
Sarà una prova molto dura, peraltro da affrontare con parecchi indisponibili, ma sarà anche un esame di maturità, uno di quelli che sono indispensabili nella vita per capire chi può avere ambizioni di successo.
I numeri della gara: il Tabellino
Savoia (3-5-2): D’Agostino – Marisei ’05, Celli, Orta – Bitonto ’06, Russo (41′ Cavallo – 87′ Della Vecchia), Bezzon, Mengoli (69′ Del Mondo), Onda ’06 (72′ Passaro) – Negro, Maniero. A disposizione: Santino ’04, Crivellini ’06, Paudice ’08, Di Guida ’05, Fiasco ’05. All. Campilongo.
Real Monterotondo (3-5-2): Silvestrini ’04 – Contucci, Darini ’05, Albanesi (83′ Scaffidi) – Mauro, Meledandri, Grossi (72′ Ansini), Manca (86′ Riosa), Gningue ’06 (72′ Ceccarelli) – Menghi, D’Alessandris. A disposizione: Mengucci ’05, Moreschini, Cantiani ’04, Barba, Occhialini ’05. All. Boccolini.
Arbitro: Menozzi di Treviso.
Assistenti: Sparapano di Molfetta e Santo di Barletta.
Marcatori: 13′ Meledandri, 55′ Orta, 76′ Maniero.
Ammoniti: 45′ Celli, 51′ D’Alessandris, 58′ Manca, 68′ Menghi, 68′ D’Agostino, 71′ Grossi.
Recupero: 1′ pt, 5′ st.
Salvatore Curcio