Volla, Sergio Vaccaro: “Lavoro e politica, con lealtà e sincerità”

"La mia priorità resta il supporto alle imprese, ma in molti mi chiedono di ridare futuro e speranze alla nostra Volla. Valuterò attentamente, per non deludere nuovamente i cittadini che avevano riposto la loro fiducia in un’amministrazione che poi li ha delusi"

Senatore Sergio Vaccaro, è un piacere poterla finalmente intervistare. La ringraziamo per la sua disponibilità. Dopo la conclusione del suo mandato parlamentare nel 2022, è noto che si è dedicato esclusivamente al lavoro. Molti la descrivono come una persona laboriosa, e alcuni suoi ex colleghi del Movimento 5 Stelle, che sostenevano che la politica non dovesse diventare una professione, sono stati tra i primi ad approfittare dei privilegi istituzionali. Qual è il suo parere su questo?

Grazie per l’invito. Devo ammettere che un po’ mi siete mancati. È vero, ho sempre lavorato nella mia vita, e posso dire con orgoglio che non ho mai cambiato il mio atteggiamento. Se ci sono stati momenti in cui sono stato meno visibile, è stato solo perché l’attività parlamentare mi assorbiva molto, considerando i numerosi incontri che avevo in tutta Italia. Vorrei sottolineare che la maggior parte dei parlamentari lavora dal martedì pomeriggio fino al giovedì sera, nel peggiore dei casi dal martedì mattina al giovedì sera. A differenza di molti, io ero nel mio ufficio a Roma dal lunedì al venerdì, e i commessi lo possono confermare. Il sabato rientravo per partecipare a qualche incontro nei territori, cercando di supportare l’amministrazione del mio Comune e di trascorrere del tempo con la mia famiglia, per poi ripartire la domenica sera. In questo periodo abbiamo attraversato tre cambi di Governo e una pandemia. Per quanto riguarda alcuni miei ex colleghi, preferisco non commentare: saranno i cittadini a giudicare. Se per loro questo tipo di atteggiamento è accettabile, a me non cambia nulla; dormo serenamente.

Durante la pandemia, sappiamo che lei e un suo collega avete utilizzato fondi personali per acquistare mascherine, che poi avete donato agli ospedali della Campania, alle caserme dei Carabinieri, alla Polizia Municipale, alla Protezione Civile e a chiunque ne avesse bisogno, visto che in quel periodo erano praticamente introvabili. È anche vero che ha agito come intermediario tra la Farnesina e i cittadini bloccati all’estero?

Sì, confermo. Insieme a qualche collega, abbiamo acquistato personalmente quei dispositivi, sentendo il dovere di contribuire. Non ne ho mai parlato pubblicamente perché ritengo che le azioni positive debbano essere comunicate con cautela, per evitare strumentalizzazioni. Confermo anche il mio impegno per i rimpatri: ero in costante contatto con la Farnesina e le ambasciate. In molti casi, ho pagato di tasca mia i biglietti aerei affinché i nostri connazionali bloccati potessero tornare a casa, da luoghi come Australia, Portogallo e Miami. Ho anche discusso di questi temi su Radio Marte, dove Gianni Simioli ha trattato la questione con grande sensibilità. Mi dispiace solo di non essere riuscito ad aiutare tutti: alcune persone, purtroppo, non sono riuscito a riportarle a casa, nonostante il mio impegno. E questo mi pesa molto, ma purtroppo non avevo altri strumenti per intervenire.

Durante il suo mandato, come ha accennato, è stato vicino all’amministrazione comunale di Volla, ma a un certo punto ha deciso di prendere le distanze e criticare l’amministrazione. Cosa l’ha spinta a farlo?

Ho deciso di prendere le distanze quando l’amministrazione si è dimostrata incapace di ascoltare le esigenze della popolazione, ignorando soluzioni concrete che avevo proposto per affrontare le difficoltà finanziarie e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Le mie proposte per evitare il dissesto finanziario, creare nuovi punti di aggregazione e risolvere questioni cruciali, come quella della Caserma dei Carabinieri, sono state ignorate. Avevo coinvolto viceministri e sottosegretari che si erano impegnati ad aiutare il nostro paese, ma evidentemente le soluzioni che proponevo non erano una priorità per questa amministrazione.

Ha menzionato soluzioni per risolvere i problemi finanziari del comune senza gravare sui cittadini. Quali erano queste soluzioni?

Come ho detto, avevo coinvolto il viceministro del MEF per trovare un equilibrio finanziario e risolvere l’annosa questione della pianta organica. Inoltre, avevamo proposto soluzioni per il rifacimento delle strade e la creazione di nuovi punti di aggregazione sempre senza gravare sui cittadini. Il Genio Civile era una delle opportunità che avremmo potuto sfruttare, evitando affidamenti a costi esorbitanti per lavori non necessari. Questi interventi avrebbero potuto migliorare la vita sociale e le infrastrutture del comune, proteggendo al contempo le finanze pubbliche dal dissesto. Invito chiunque a esaminare i lavori ultimati presso la casa comunale e a confrontarli con il capitolato d’appalto: sono certo che troverà delle discrepanze. Mi chiedo cosa abbia fatto l’amministrazione per tutelare i soldi spesi dai contribuenti. Cosa li differenzia dalle amministrazioni precedenti, che loro stessi avevano criticato?

Questo è sicuramente uno scoop su cui indagheremo. Vedo che, nonostante la sua assenza, è sempre sul pezzo.

Volla è il mio paese e non smetterò mai, insieme a chi lo vorrà, di lottare per renderlo un “paese normale”.

Qual è stata la sua posizione sulla questione della Caserma dei Carabinieri?

Ho sempre sostenuto che la soluzione di questa vicenda fosse una questione sia tecnica che politica. Ho sempre espresso la mia stima per il lavoro svolto dagli operatori di pubblica sicurezza, che operano in condizioni difficili. Le mie proposte erano il risultato di interlocuzioni con il sottosegretario del Ministero degli Interni, la Prefettura e i proprietari, e avevamo trovato una soluzione definitiva. Tuttavia, l’amministrazione ha scelto di seguire un percorso diverso, senza coinvolgermi, annullando tutto il lavoro fatto fino a quel momento. Ho i documenti che confermano quanto sto affermando.

Come valuta il fatto che l’amministrazione si sia avvicinata a persone che in passato aveva criticato durante la campagna elettorale?

È stata una scelta incoerente e deludente. Durante la campagna elettorale, queste persone erano state criticate aspramente dall’attuale amministrazione. Tuttavia, una volta al potere, hanno preferito allearsi con loro, ignorando chi, come me, voleva il bene della città e aveva proposto soluzioni concrete per il suo sviluppo. Alla fine, mi sono dovuto ricredere su molte persone, sia dell’opposizione che della maggioranza.

Si vocifera di un suo ritorno in politica. Si ricandiderà alle prossime elezioni nel suo comune?

In questo momento sono molto impegnato nel supportare le imprese, anche quelle del mio territorio, sull’internazionalizzazione. La mia priorità resta il supporto alle imprese, ma confesso che diversi imprenditori del territorio mi hanno chiesto di creare un contenitore politico composto da professionisti e imprese. Valuterò attentamente, per non deludere nuovamente i cittadini che avevano riposto la loro fiducia in un’amministrazione che poi li ha delusi.

Senatore, lei continua ad andare a Roma?

Sì, frequento spesso il Senato e, occasionalmente, anche la Camera dei Deputati o i Ministeri per incontri con diverse persone. Inoltre, mi sposto frequentemente all’estero per partecipare a incontri con governi locali e aziende.

Senatore è stato un vero piacere intervistarla. Come sempre, le sue risposte sono estremamente lucide.

Quando si è leali e sinceri, non c’è bisogno di elaborare o pensare alle risposte: basta raccontare i fatti come sono avvenuti. Grazie a voi per avermi dato l’opportunità di confrontarmi.

Pasquale Cirillo

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