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Il Savoia suona la 5° sinfonia alla Paganese: la risposta sul campo anche se “neutro”

Nona giornata del girone G di Serie D. Il Savoia è costretto ad “emigrare” a Cercola per scontare la prima delle tre giornate di squalifica del campo inflitte dal Giudice Sportivo dopo i deprecabili fatti di Cassino. In ottemperanza alla sentenza del GS la gara viene anche disputata a porte chiuse e così sarà sino al 15 dicembre quando, scontata la squalifica, si riaprirano le porte del Papa di Cardito per la sfida contro la Sarnese.

Una precoce estate di San Martino benedice i 22 in campo che saranno diretti dal sig. Tassano di Chiavari.

L’avversario di oggi è la capoclassifica Paganese che è in un momento particolarmente favorevole, avendo conquistato ben dieci dei dodici punti in palio, nelle ultime quattro.

Il Savoia soffre del “mal di trasferta”, appena un punto in quattro partite, ma tra le mura amiche non fa sconti a nessuno, en plein,  dodici punti sui dodici in palio.

Stavolta però le mura non sono quelle solite di Cardito e la forza per gettare il cuore oltre l’ostacolo dovrà essere trovata altrove, perchè il dodicesimo uomo in campo, la inesauribile torcida biancoscudata, non sarà parte della narrazione per tre gare.

I bianchi devono fare a meno di pedine importanti com Sellaf, Schiavi e Russo, ma recuperano i muscoli ed i centimetri di Bogne che tanto sono mancati nella trasferta di Cassino. Nella rosa un nuovo innesto, il laterale sinistro Aurino classe 2006, proveniente dall’Ilvamaddalena, che viene subito impiegato sulla corsia di competenza nel 3-5-2 solito. Trio centrale di esperienza con Celli, Bogne e Orta, corsia destra a Bitonto; Del Mondo rimpiazza Sellaf, avanti la Maniero e Negro.

Turn over per mister Esposito che  utilizza lo stesso schema il 3-5-2, ma opta per uno schieramento più tetragono. Dal primo minuto Del Gesso e Ferreira in luogo di Faella e Mancino. Panca anche per Langella e Boccia a cui sono preferiti Di Masi e Ianniello.

Il Savoia parte forte e sfrutta bene le corsie, in particolare quella mancina, dove il neo acquisto Oriano sembra perfettamente a suo agio ed in piacevole intesa con Bogne che spesso lascia la posizione di braccetto per creare la superiorità numerica.

Proprio in una di queste occasioni, siamo al 12°, Bogne si invola su perfetto assist di Oriano e mette un traversone rasoterra sul quale la difesa azurrostellata rinvia corto sul piede meno indicato per commettere queste leggerezze, ovvero il destro di bomber Maniero che dai 15 metri si lecca i baffi e spedisce sotto la traversa con un piattone potente e preciso alla sinistra di Spurio.

Raggiunto il vantaggio il Savoia non si accontenta perchè la colonna sinistra funziona a meraviglia ed anche Mengoli fornisce il suo supporto con una gestione lucida del pallone, evidentemente la condizione fisica migliora ed il mediano ne risente positivamente.

Dal suo canto la Paganese stenta perchè Sasà Campilongo ha predisposto una attenta gabbia attorno a Bucolo che viene schermato dagli attaccanti in maglia bianca, quando si abbassa, ed è seguito ad uomo da Del Mondo che si pone sulle sue tracce e ne limita la regìa quando il siciliano avanza.

Orbata del suo direttore d’orchestra la Paganese manovra sì, ma senza  trovare la necessaria profondità. Il pallone gira da destra a sinistra e viceversa ma senza alcun costrutto pratico e D’Agostino assiste alla gara senza mai sporcare i guantoni; avrà occasione di farlo pochi minuti più tardi, nell’unica occasione in cui la Paganese centrerà la porta del Savoia.

Corre il minuto 33 e Bitonto, sulla fascia destra,  si lascia infilare dall’aversario che entra in area, cerca il fondo per poi rientrare; a quel punto il difensore savoiardo frappone il corpo, con l’aiuto di Del Mondo che era rientrato per il raddoppio di marcatura. La caduta conseguente ed il fischio dell’arbitro lasciano la sensazione di un rigore ottenuto con molto mestiere da un lato e con molta ingenuità dall’altro.

Al tiro Ciro Coratella che però si fa ipnotizzare da D’Agostino che battezza giustamente il tiro alla sua destra, si tuffa e tocca la sfera che gli scappa, ma viene artigliata proprio ad un sospiro dalla linea di porta. Arbitro ed assistente, bene appostati, segnalano con ampi gesti che si può proseguire.

Termina così la prima frazione con i bianchi meritatamente in vantaggio.

Nemmeno il tempo di partire per la seconda frazione e il Savoia divora una clamorosa palla gol con Negro che si invola sul centro destra e batte a colpo sicuro dal limite, Spurio, in uscita disperata,  si supera e mette in angolo di piede.

A questo punto la Paganese si riversa in avanti e schiaccia il Savoia nella propria metà campo. Gli attaccanti oplontini sono stanchi e non trattengono più la palla, addirittura Maniero risente di un colpo alla caviglia e deve uscire.

La manovra azzurrostellata si fa avvolgente e mister Esposito aumenta la caratura offensiva inserendo i fantasiosi Mancino e Faella al posto di Coratella e Del Gesso.

Nonostante  i cambi operati dal mister avversario e la stanchezza che sembra calare come una cappa di piombo  sugli uomini in maglia bianca, l’impianto difensivo regge alla grandissima ed i centrali difensivi  rintuzzano con grande precisione i tentativi di imbucata in area; stessa sorte sugli esterni nelle rare volte che i paganesi cercano le corsie laterali.

D’Agostino resta spettatore, ma rischia di fare la frittata al minuto 70 quando, in fase di rinvio,  cicca malamente il pallone che capita sul piede poco educato di Ianniello il quale a porta sguarnita calcia molto alto sulla trasversale.

Lo scampato pericolo mette le ali ai bianchi che giocano il residuo di gara con grande ordine, eccezionale vis pugnandi, ma soprattutto con una serenità che lascia stupiti considereta la forza degli avversari, la giovane età degli oplontini (oggi in campo il classe 2008 Alessandro Paudice), e le tossine del turno infrasettimanale che era stato giocato dai bianchi con gli stessi dieci undicesimi della gara odierna.

Addirittura il Savoia punge eccome in contropiede con il puntero Negro che, dopo ottantacinque minuti giocati a tavoletta, trova la forza di superare in velocità un avversario, resistere alla carica di quest’ultimo ed infilare Spurio in uscita con un delicato tocco a fil di palo.

La Paganese, che non aveva mai trovato il bandolo della matassa in precedenza, prova la disperata rincorsa ma solo per orgoglio perchè è ormai evidente che i bianchi, pur senza il pubblico amico e lontani dal Papa, ne hanno fatto valere ancora una volta la legge implacabile.

Grande prestazione del Savoia che, ancora una volta, batte una capolista frenandone gli ardori.

I ragazzi di mister Campilongo hanno disputato una gara perfetta sotto il profilo tecnico, tattico, fisico e mentale, comportandosi come un team di veterani, in questo favoriti dalla grande intelligenza dell’allenatore che ha idee e sa trasmetterle alla squadra che gioca come “telecomandata” dalla panchina.

In questo contesto il recupero degli infortunati, ed un calendario meno severo di quello sino ad ora svolto, mettono i bianchi nella condizione di provarci, ma il cambio di passo dovrà avvenire dalle gare in trasferta nelle quali, sino ad ora, il raccolto è stato troppo magro per corroborare ambizioni “proibite”. Non mancheranno le occasioni per inaugurare la colonna 2.

Salvatore Curcio

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