Un volto e una voce inconfondibili e indimenticabili, quelli di Eduardo De Filippo, e un dialetto, quello napoletano, diventato a tal punto una lingua universale da aver portato i suoi dialoghi e le sue opere sui palcoscenici di tutto il mondo e anche in Tv.
Ed è proprio sul piccolo schermo che Rai Cultura, in collaborazione con la Fondazione De Filippo e la Direzione Cinema e Serie Tv della Rai, vuole ricordarlo nell’anniversario della morte (avvenuta il 31 ottobre 1984), riproponendo, dal 31 ottobre, alle 15:45, su Rai 5, una rassegna che prevede la trasmissione, per tre mesi (fino a metà gennaio), in ordine cronologico di composizione, di tutti i testi di De Filippo.
Il pubblico televisivo potrà ripercorrere l’evoluzione creativa dell’arte teatrale di Eduardo – in un arco di tempo compreso tra “Uomo e galantuomo”, scritta nel 1922, e “Gli esami non finiscono mai” del 1973 – a ulteriore conferma di quanto lo scrittore, commediografo e attore napoletano sia stato, più di ogni altro, protagonista della scena teatrale del Novecento italiano, grazie alla sua abilità di autore e alla sua profonda sensibilità di interprete, registrando progressi e battute d’arresto, speranze e disillusioni del secolo scorso.
Alcuni titoli del ciclo saranno in onda, a partire dal 2 novembre, anche in prima serata, e il 28 dicembre – unica eccezione rispetto alla data di stesura – verrà riproposta la seconda edizione (quella a colori) di “Natale in casa Cupiello”.
La programmazione terminerà il 25 gennaio 2025 con il nuovo allestimento di “Gennareniello”, diretto e interpretato da Lino Musella con Tonino Taiuti, prodotto dal Teatro Stabile di Napoli e, non a caso, in scena al Teatro San Ferdinando, la sala che Eduardo fece ricostruire dopo la guerra e donò alla sua città.
Oltre alle commedie, l’offerta televisiva delle commedie del Maestro sarà arricchita da due documentari originali. Il primo, intitolato “Il giorno di Eduardo” (in onda il 9 novembre, alle 23 circa), è dedicato all’esperienza e alle attività seguite alla nomina del Maestro a Senatore a vita, avvenuta nel 1981, dopo pochi mesi dall’abbandono dei teatri a causa di una salute diventata precaria. Attraverso immagini inedite, il documentario ripercorre l’impegno di De Filippo e dei suoi familiari a favore dei minori detenuti, combattendo in prima persona e con tutte le forze la sua battaglia contro un sistema carcerario da lui ritenuto inumano.
Il secondo documentario, “Camilleri racconta Eduardo” (previsto il 30 novembre, alle 23 circa) testimonia il felice rapporto di De Filippo con la Rai nel ricordo dello scrittore siciliano, che rievoca gli incontri, le dinamiche e la vita quotidiana sul set delle prime registrazioni del 1962, da “Ditegli sempre di sì” a “Napoli milionaria”, da “Questi fantasmi!” a “Filumena Marturano”. Un’esperienza creativa condivisa dagli “addetti ai lavori” del teatro e da quelli della Tv, diventata modello di riferimento per la successiva attività di adattamento e di riscrittura della prosa per il piccolo schermo.
Viviana Rossi