Torre del Greco, maestre accusate di picchiare i bambini: per il giudice sono innocenti

Può una scuola diventare teatro di accuse di maltrattamento sui bambini? Questo è ciò che si son chiesti i cittadini di Torre del Greco quando, a fine gennaio, è scoppiato il caso delle due insegnanti della scuola Don Bosco-D’Assisi, accusate di aver maltrattato due piccoli alunni di quattro e cinque anni.

La maestra schiaffeggiata con violenza da una coppia di genitori

La denuncia è partita dopo un episodio disorientante: una delle insegnanti, O.S., è stata aggredita brutalmente dai genitori di un bambino, convinti che lei, insieme a una collega, usasse violenza contro il figlio con comportamenti inaccettabili. La scintilla di un’indagine complessa, in cui le domande non hanno tardato a moltiplicarsi sul se ci fosse davvero qualcosa di grave che accadesse in quella classe.

Le testimonianze dei bambini: verità o pressione?

A rendere la vicenda ancora più delicata sono state le piccole (presunte) vittime, i bambini coinvolti. La procura di Torre Annunziata ha chiesto l’intervento di un’esperta di psicologia infantile per verificare se i due bambini potessero testimoniare, nonostante la loro tenera età, e capire se ci fosse una verità più profonda dietro le loro parole. Ma i colloqui non hanno fatto altro che alimentare i dubbi sulla spontaneità delle dichiarazioni. Il giudice, Riccardo Sena, le ritiene infatti “indotte” dai genitori stessi.

La difesa delle maestre convince il giudice

Sostenute dai loro avvocati, le insegnanti hanno respinto fermamente ogni accusa, ricostruendo puntualmente i fatti e offrendo la propria versione degli eventi. Dopo aver valutato tutti gli elementi, il giudice Sena ha rigettato la richiesta di sospensione dalle attività scolastiche avanzata dalla procura, concludendo che non ci siano prove sufficienti per sostenere le gravi accuse mosse contro le due docenti. Il verdetto, almeno per il momento, permette loro di tornare in aula, anche se il caso non è ancora chiuso.

E ora? Il peso delle domande che restano

Questo caso, al di là delle sue conclusioni legali, ha messo in luce una serie di questioni importanti per i genitori, gli insegnanti e tutta la comunità. Cosa possiamo fare per garantire che le scuole restino luoghi sicuri e sereni? Come possiamo bilanciare il diritto dei genitori a proteggere i propri figli con il rispetto e la fiducia verso gli insegnanti? Sono domande complesse, che non trovano risposte semplici, ma che ci costringono a riflettere sui rapporti tra famiglia, educazione e giustizia. L’inchiesta nel frattempo proseguirà, con la speranza riesca a ristabilire la fiducia fra le parti.

Sofia Comentale

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