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Due squali volpe ritrovati, con le pinne legate, spiaggiati a Torre del Greco. Pesca accidentale o di frodo?

Questa mattina, alle 10:30, a ridosso del lido La Scala, lungo via Calastro, nella parte iniziale del lungomare di Torre del Greco, è avvenuta una scoperta sorprendente: sono stati trovati due squali volpe, in acqua, ancora vivi al momento del ritrovamento. I due grossi pesci sono stati portati a riva e sono stati allertati immediatamente i soccorsi.

Intervento della Capitaneria di Porto

Non è trascorso molto tempo prima che gli uomini della Capitaneria di Porto di Torre del Greco, guidati dal comandante Leonello Salvatori, arrivassero sul posto. Salvatori stesso ha coordinato le operazioni di soccorso e ha supervisionato i rilievi effettuati. “È stato un ritrovamento insolito“, ha dichiarato Salvatori, “soprattutto per il fatto che entrambi gli squali avevano corde legate alle pinne, suggerendo una pesca accidentale o addirittura di frodo“.

Gli squali, rispettivamente di 4 e 4,5 metri di lunghezza, sono stati immediatamente trasportati all’Istituto Zooprofilattico di Portici per ulteriori analisi. Gli esperti sono ora al lavoro per comprendere meglio le condizioni di salute degli animali e le circostanze che li hanno portati così vicino alla costa.

I pareri degli esperti

Fondali Campania, un’associazione dedicata alla salvaguardia del litorale campano, è stata tra le prime a rispondere all’allerta. Un rappresentante dell’associazione ha spiegato: “La presenza di questi squali nelle acque di Torre del Greco può indicare cambiamenti ambientali significativi che li spingono a migrare verso aree meno usuali, come il Golfo di Napoli. Tuttavia, non è un evento completamente straordinario, poiché questi animali frequentano da anni il Golfo e incidenti simili sono già avvenuti“.

Le caratteristiche degli squali volpe

Gli squali volpe sono noti per la loro caratteristica coda a frusta, che utilizzano per cacciare. “Questi squali preferiscono le acque aperte e profonde“, ha aggiunto l’esperto di Fondali Campania. “Sono predatori sofisticati, veloci e agili, ma non rappresentano una minaccia diretta per l’uomo. Si nutrono principalmente di pesci più piccoli e calamari“.

Ancora un mistero le cause dello spiaggiamento

Le cause esatte dell’incidente rimangono ancora un mistero. “Non possiamo ancora determinare con certezza cosa abbia causato questo incidente“, ha detto un portavoce di Fondali Campania. “Continueremo a monitorare la situazione in attesa di ulteriori aggiornamenti“.

Implicazioni future

Questo evento ha sollevato molte domande e preoccupazioni tra la popolazione e gli esperti del settore marino. Mentre le autorità continuano a indagare, il ritrovamento serve come promemoria dell’importanza di proteggere l’ecosistema marino. “Ogni ritrovamento come questo ci ricorda la fragilità del nostro ambiente marino“, ha concluso Salvatori. “È nostro dovere proteggere queste creature e il loro habitat naturale“.

Con questo ritrovamento straordinario, ci mette di fronte a una realtà affascinante e, allo stesso tempo, preoccupante, che sottolinea l’importanza della tutela ambientale e della vigilanza contro pratiche di pesca illegali.

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