Abusivismo edilizio: a Sorrento demolita villetta abusiva in zona vincolata, dopo 20 anni dalla sentenza

Nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio, che costituisce una delle priorità dell’azione della Procura della Repubblica, in esecuzione di un ordine di demolizione emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Sorrento, si è proceduto alla demolizione di un manufatto abusivo costituito da blocchi di lapilcemento e copertura in lamiere coibentate che si sviluppava su due livelli, piano terra e primo piano, avente dimensioni di mt. 6,70 x mt. 6,70 x h. mt. 4,90 esterne e mt. 5,30 interna e di una palafitta di pali di castagno che consentiva l’accesso al manufatto abusivo, avente dimensioni di m. 15,40 x mt. 1,80 x h. mt. 1,50 con n. 2 rampe di scale in legno. In adiacenza al corpo di fabbrica, è stata demolita, altresì, una baracca di pali di castagno con tubi di metallo e lamiere avente le dimensioni di mt. 5,40 x mt. 3,00 x h. mt. 2,00.

I manufatti demoliti a Sorrento, alla via Talagnano n. 20/A. L’area sulla quale erano state realizzate le opere abusive è sottoposta ai seguenti vincoli: P.R.G. della Città di Sorrento, in Zona I – Verde Attrezzato, Tempo Libero e sport; PUC,
in Zona E – Aree Agricolo-Ambientali, nelle quali è vietata “la realizzazione di qualsiasi opera nelle aree di scivolamento e di instabilità dei terreni e nelle aree di sistemazione idrogeologica”; vincolo Paesaggistico ai sensi del D. Lgs. 42/04, Parte III e, del Decreto Ministeriale del 26 gennaio 1962.Si legge in una nota della Procura di Torre Annunziata: “L’esecuzione delle demolizioni delle costruzioni abusive disposte dall’autorità Giudiziaria rappresenta, per la tutela del territorio, uno strumento insostituibile sia in chiave repressiva, per il ripristino delle condizioni ambientali violate, sia in chiave preventiva, per l’efficacia dissuasiva nei confronti dell’abusivismo edilizio. Nel caso di specie è stata data esecuzione ad una condanna relativa ad una sentenza risalente all ‘anno 2006. Grazie anche all’incessante opera di sensibilizzazione posta in essere da questo Ufficio, la suddetta demolizione ha avuto luogo da parte del proprietario del manufatto abusivo, in regime di autodemolizione, senza anticipazione di spese da parte del Comune interessato e della Cassa Depositi e Prestiti”.

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