Oggi, 8 novembre 2024, si preannuncia una giornata di pesanti disagi per chi viaggia in tutta Italia. I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Ugl hanno proclamato uno sciopero generale dei trasporti pubblici senza fasce orarie garantite, con lo scopo di ottenere il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro, scaduto il 31 dicembre 2023, e maggiori risorse per migliorare la qualità del trasporto pubblico. L’iniziativa coincide con il periodo di discussione della Manovra economica in Parlamento, attirando in piazza anche le opposizioni.
A Genova, un capotreno è stato accoltellato durante il servizio
Il punto di rottura è stato l’episodio di lunedì scorso a Genova, dove Rosario Ventura, un capotreno, è stato accoltellato mentre era in servizio. Una tale drammaticità da scatenare, giustamente, la mobilitazione del personale ferroviario, con uno sciopero già avvenuto il 5 novembre da parte dei dipendenti di Trenitalia, Trenord e Italo. La moglie di Ventura ha espresso sui social la paura crescente che accompagna il lavoro del marito: “Vederlo uscire di casa ogni mattina è diventato motivo di preoccupazione. Ringrazio tutti coloro che ci hanno sostenuto in questo momento difficile”.
I sindacati chiedono quindi non solo il rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre 2023, ma anche maggiori finanziamenti per il Fondo nazionale destinato al trasporto pubblico. “Il diritto alla mobilità va garantito 365 giorni all’anno“, hanno dichiarato Marco Verzari e Roberto Napoleoni di UilTrasporti. “Non è possibile continuare senza un impegno concreto da parte del Governo”.
Salvini: “Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma questa è pressione politica”
Il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, è intervenuto sulla questione: “Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma lo è anche il diritto alla mobilità per i cittadini che devono lavorare, studiare o spostarsi per necessità. Io penso che i sindacati debbano essere responsabili, non un organismo politico”. Ma in tutta risposta, i sindacati rispondono che senza un reale impegno da parte del Governo, la situazione non potrà migliorare.
Cosa succederà a Napoli e a Roma?
Tra le città maggiormente interessate dalla protesta ci sono Milano, Roma e Napoli. In queste metropoli, i servizi di trasporto pubblico saranno particolarmente ridotti. A Roma, è prevista una manifestazione davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Porta Pia, mentre a Napoli la situazione si preannuncia particolarmente difficile.
A Napoli, nessun particolare vantaggio per i pendolari. Sul sito di Anm viene specificato come la Linea 1 della metro sarà attiva sul tratto Policlinico-Garibaldi. Il treno fermerà, nelle fasce dalle 6.30 alle 9.30 e dalle 17 alle 20, nelle stazioni Policlinico, Rione Alto, Municipio e Garibaldi. Invece la Linea 6 della metro effettuerà fermate solamente nelle stazioni Mostra, Mergellina e Municipio tra le 7.15 e le 9. Potranno variare i servizi delle funicolari. Invece per quanto riguarda Alibus saranno garantite le fasce in questione per 116, 130, 151, 175, 196, 254, 412, 421, R2 e R5. Anche l’azienda EAV parteciperà allo sciopero, ma senza garantire le fasce di servizio solitamente previste.
Assicurato solo il trasporto per disabili e per gli studenti delle materne e delle elementari
La Commissione di Garanzia ha stabilito che saranno assicurati solo alcuni servizi essenziali, come il trasporto per disabili e gli scuolabus per materne ed elementari. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato sul suo sito informazioni dettagliate sugli orari e le modalità dello sciopero nelle diverse città, ma resta alto il rischio di ritardi e cancellazioni. I pendolari e gli studenti saranno tra i più colpiti, mentre gli operatori del settore chiedono un cambiamento radicale per migliorare le condizioni lavorative e la qualità del servizio.
Una settimana di tensioni: quale futuro aspettarsi per il trasporto pubblico?
Questo sciopero arriva al termine di una settimana difficile per il settore dei trasporti, segnata da episodi di violenza e crescenti tensioni tra lavoratori e Governo. Mentre le trattative continuano, resta da vedere se le richieste dei sindacati saranno finalmente ascoltate. Nel frattempo, è importante dare un segnale forte, affinché il Governo possa porre maggiore attenzione ad un servizio essenziale per milioni di cittadini, da garantire però senza timori di violenze e persecuzioni.
Sofia Comentale