Si apre un nuovo capitolo per il Comune di Poggiomarino, segnato dalle dimissioni del sindaco Maurizio Falanga, ristretto ai domiciliari a seguito di una inchiesta su un presunto “patto” politico-mafioso. Il primo cittadino, che ha sempre respinto le accuse affermando di aver sempre agito correttamente, ha ufficializzato la sua decisione ieri mattina, protocollando una lettera di dimissioni tramite il suo legale di fiducia.
Falanga, insieme al vicesindaco Luigi Belcuore e all’imprenditore Franco Carillo, è al centro di un’inchiesta giudiziaria per voto di scambio che ha scosso il comune vesuviano. Secondo le indagini, i tre avrebbero stretto rapporti con la criminalità organizzata fin dalle elezioni amministrative del 2020, con l’obiettivo di garantire l’elezione di Falanga. In cambio del sostegno elettorale, sarebbero stati promessi appalti pubblici, consolidando così un sodalizio con la malavita locale.
L’inchiesta ha portato all’arresto con domiciliari per Falanga, Belcuore e Carillo. Nei giorni scorsi, il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare per tutti e tre. Di fronte a questa situazione, il sindaco Falanga ha scelto di lasciare il suo incarico, una mossa che potrebbe aprire diversi scenari per il futuro amministrativo di Poggiomarino, dalle elezioni anticipate al possibile commissariamento per infiltrazioni mafiose.
Secondo le normative vigenti, dovranno trascorrere venti giorni prima che le dimissioni di Falanga diventino effettive. Tuttavia, appare improbabile che il sindaco torni sui suoi passi. Inoltre, con la sua uscita di scena, potrebbero venir meno le condizioni che hanno portato i giudici a disporre gli arresti domiciliari, offrendo a Falanga la possibilità di ottenere la libertà.