Castellammare di Stabia: raid di trenta genitori a scuola per picchiare una prof di sostegno

E successo giovedì scorso alla scuola media "Salvati" nel rione Scanzano un tempo tristemente noto come fortino del clan D'Alessandro. L'ufficio scolastico regionale ha subito disposto un'ispezione

Un violento episodio, inaccettabile e ingiustificabile è avvenuto in una scuola media nel rione Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia. Giovedì mattina, una docente di sostegno è stata aggredita da circa trenta persone, tra genitori e familiari di alcuni alunni minorenni, che l’accusavano di comportamenti non convenzionali nei confronti dei bambini. Solo l’intervento dei carabinieri è riuscito a riportare la calma e soccorrere la vittima e suo padre, anch’egli ferito nel tentativo di difendere la figlia.

Una barbara aggressione

Insulti, spintoni, pugni, ciocche di capelli strappate. Per trarre in salvo la donna e i suoi genitori, chiamati in soccorso, che poco o nulla sono riusciti a fare: l’insegnante è finita in ospedale per un trauma cranico, il padre che ha cercato di difenderla ha riportato la frattura di un polso.

Tutto è accaduto durante le ore di lezione, in una scuola media premiata dal ministero per le sue attività. All’origine della spedizione contro la prof ci sarebbero voci su presunti abusi ai danni di alcuni alunni. “Vattene, lascia stare i nostri figli”, hanno gridato gli aggressori contro la donna nei corridoi della scuola, in una mattinata di caos di fronte a oltre 140 alunni.

Accuse all’insegnante sul web ma nessuna denuncia

L’intera vicenda è oggetto di approfondimenti da parte dei carabinieri. Le indagini cercheranno di scoprire i perchè dell’aggressione dell’insegnante, finita nel mirino del “branco” di adulti violenti.

Ma da alcuni giorni è diventato virale a Castellammare di Stabia un post social intitolato “L’urlo di una madre” che narra della scoperta di una donna “che una docente ha abusato sessualmente di alcuni bambini affidati alla scuola”. Il post è stato condiviso decine e decine di volte. Gli inquirenti non escludono che ci sia un collegamento con l’aggressione, anche se non c’è alcun fondamento concreto ne’ in denunce ne’ in segnalazioni ai servizi sociali di fatti come quelli “narrati” da questo post social. Una fake news dunque, probabilmente, peraltro senza riferimenti certi.

Sarebbe invece vero che l’insegnante avrebbe sorpreso un alunno a fumare nei bagni, provocando un provvedimento di sospensione per due giorni contro il ragazzino.

Ad agosto la donna ha subito l’hackeraggio dei suoi profili social, e negli ultimi giorni ricevuto via chat numerose minacce, anche di morte. Un contesto di avversione nei suoi confronti che gli investigatori hanno già iniziato ad approfondire in una serie di colloqui.

L’ufficio scolastico regionale ha subito disposto un’ispezione nella scuola di Scanzano.”La scuola è un luogo sacro e va tutelata sempre”. Lo afferma in una nota il ministero dell’Istruzione e del Merito. 

Valditara: “No a giustizia fai da te”

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, condanna senza mezzi termini l’idea di una “giustizia fai da te”: “L’episodio – dice – testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza. Bisogna riportare al più presto la serenità nella scuola, tra gli studenti, i loro genitori e il corpo insegnanti”.

Vicinanza parla di episodio di enorme gravità: “Accertare la verità dei fatti”

Per il sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, l’aggressione “è un episodio di enorme gravità e di violenza estrema. Confido nella capacità investigativa dei carabinieri per accertare la verità dei fatti. Bisogna riportare al più presto la serenità nella scuola, tra gli studenti, i loro genitori e il corpo insegnanti”.

I fatti alla media “Salvati”, premiata per le attività estive svolte

La docente, sotto shock, per ora resta in malattia. I colleghi non commentano l’accaduto, mentre il clima alla media “Salvati” resta pesantissimo. E dire che l’istituto, retto dalla preside Donatella Ambrosio, era stato premiato come primo in Italia ad attivare i fondi per i Pon estivi, con corsi di windsurf per i bambini che restavano in città e altri campi estivi a loro dedicati. Iniziative ancora più importanti perché svolte in un contesto sociale complesso, un tempo tristemente noto come fortino del clan D’Alessandro, poi decapitato da inchieste e arresti.

La vicenda approderà in Parlamento

In attesa dell’esito dell’ispezione dell’Ufficio scolastico e degli approfondimenti dei carabinieri la vicenda approderà anche in Parlamento: la deputata Valeria Valente del Pd annuncia una interrogazione, parlando di “fatti drammatici”. Il sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti (FdI), sottolinea che “tutelare il personale scolastico, così come preservare il clima di fiducia tra scuola e famiglie, è una priorità”.

Gilda: “Iniziativa contro violenza a sostegno prof aggredita”

Il coordinatore nazionale della federazione Gilda-Unams, Vito Carlo Castellana, annuncia di voler organizzare a Scanzano una iniziativa di solidarietà con la docente e contro tutti gli atti di violenza verso il mondo della scuola: “Nessuno tocchi gli insegnanti, la scuola è un luogo sacro, dove si costruisce la democrazia e la libertà. Quanto accaduto è un atto che sa di barbarie e non deve restare impunito. Quale modello di società – afferma Castellana – vogliamo tramandare ai ragazzi di questa scuola? Dobbiamo garantire prioritariamente la sicurezza di docenti e studenti.  Siamo in uno Stato di diritto e la scuola è un luogo da non dissacrare con comportamenti criminali“.

Il Movimento italiano genitori: “Non è l’esempio che vogliamo trasmettere”

“La violenza, sia essa fisica che verbale, non rappresenta mai una soluzione, specialmente nel confronto con gli educatori dei nostri figli. Non è l’esempio che vogliamo trasmettere” afferma Antonio Affinita, direttore generale Moige, Movimento italiano genitori, in merito a quanto accaduto.

“È fondamentale rinnovare e rafforzare l’alleanza tra docenti, studenti e genitori, dando nuova vitalità al Patto di Co-Responsabilità Educativa. Questo strumento è essenziale per prevenire e combattere tali episodi, oltre a rinnovare la relazione genitori e scuola con metodi adeguati per affrontare le sfide di un’epoca complessa come la nostra”.

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