Il restyling è stato finanziato in parte dalla Regione Campania e in parte dai fondi europei per la tecnologia. E così l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Somma, ha deciso di adottare una soluzione di ultima generazione per restituire ai cittadini il luogo simbolo della democrazia.

“L’obiettivo – afferma il primo cittadino – è ridare la dignità che merita all’aula consiliare. E con una rivoluzione tecnologica che non esito a definire di portata storica, rappresentando una svolta in positivo per l’intera comunità. Tutto ciò grazie ad un lavoro di squadra all’interno del Comune – continua – che permetterà di rendere l’aula del Consiglio comunale al passo con i tempi e con gli standard nazionali ed europei”.

Grazie a fondi europei, saranno dunque introdotti strumentazioni multimediali “high–tech” in linea con i più moderni criteri di funzionalità e accessibilità digitale.

Il progetto, con il responsabile della transizione digitale Eduardo Chierchia e seguito dall’architetto Dionigi Vollono, ha portato nelle casse del Comune 120mila euro circa. Parte di questi fondi sono stati investiti per lo sviluppo di un nuovo sistema digitale per la gestione del consiglio comunale.

Alla cerimonia di ieri erano presenti, oltre agli amministratori locali, anche gli ex sindaci Gennaro Somma e Giuseppe Dattilo. Secondo una prima stima, i tempi per la conclusione dei lavori dovrebbero variare tra i due e i tre mesi. Ciò significa che ad inizio 2025 i cittadini di Pimonte potranno riavere a pieno regime l’aula consiliare. Un luogo simbolo della democrazia, che fu smantellato nel 2012 dall’amministrazione guidata da Michele Palummo, che lo trasformò in ufficio condoni aprendo una forte polemica con gli ex rappresentanti dell’opposizione.

Francesco Fusco

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