Nella notte, il boss Salvatore Barbato, noto come “Totore o cane“, affiliato al clan Moccia, è stato trasferito all’ospedale Cardarelli di Napoli dopo essere stato ferito in maniera grave nell’agguato avvenuto ieri sera in via Salvo D’Acquisto a Casoria.
Barbato, 56 anni, è in condizioni molto gravi. Colpito da un proiettile a un polmone e da altri tre in parti meno vitali del corpo, i medici del Cardarelli sono in attesa di operarlo per cercare di salvarlo.
Durante l’agguato, anche il suo guardaspalle, Mauro Sorrentino, 40 anni, è rimasto ferito. Colpito di striscio al polso e al braccio, Sorrentino è stato medicato e dimesso dalla clinica Villa dei Fiori, dove era stato trasportato subito dopo l’attacco.
Interrogato dai Carabinieri, Sorrentino ha dichiarando di non aver visto chi ha sparato, mostrando poca collaborazione con gli inquirenti, tanto che gli stessi dubitano della sua versione. Entrambi, infatti, sia Barbato che Sorrentino, hanno tentato di trovare riparo in un condominio, il cui portone è stato crivellato di proiettili. Un tentativo di salvarsi dal fuoco dei killer che sicuramente ha richiesto del tempo e una certa lucidità che avrebbe dovuto portare anche all’individuazione di chi stesse sparando per ucciderli.
L’agguato si inserisce in un contesto di tensione tra le nuove leve della camorra di Casoria e il gruppo storico dei Moccia, al quale Barbato è da sempre legato. C’è anche da dire che in via Salvo D’Acquisto, così ritengono le autorità, siano attive alcune piazze di spaccio, gestite però da pusher “indipendenti” (quelli che acquistano partite di droga dal migliore offerente). E proprio uno di questi, circa una 15ina di giorni fa scampò ad un agguato. Forse i due gravi episodi potrebbero essere collegati.
Le autorità continuano a indagare per far luce su questo ennesimo episodio di violenza nella guerra tra clan.