Giornata fresca ma assolata per 16° giornata del Campionato Nazionale di Serie D Girone G, penultima del calendario di andata.

Il Savoia rientra al Papa di Cardito, eletto domicilio casalingo per la stagione 2024-25, ed affronta l’ostica Sarnese che nelle ultime nove giornate ha ottenuto ben venti dei ventisette punti in palio, frutto di sei vittorie due pareggi ed una sola sconfitta, quella patita due settimane fa sul campo della capolista Paganese.

I bianchi affrontano la gara con alla guida delle operazioni il terzo tecnico della stagione, quel Franco Fabiano che siede per la terza volta in carriera sulla panchina savoiarda. Al suo attivo alla guida del team oplontino la vittoria di un campionato di Eccellenza e di una Coppa Italia dilettanti nella stagione 2017/18. Il neo trainer non scompone l’assetto tattico consolidato e si schiera con il 3-5-2 nel quale la principale novità è rappresentata da Bitonto braccetto di destra e Messina a fare coppia con Maniero, stante la indisponibilità di Antonio Negro.

A specchio la Sarnese di mister Cavallaro che affida la difesa a Samotti, il centrocampo ad Uliano mentre in attacco tiene Lorenzo Liurni in panchina e si affida alla coppia Soufiane – Munoz.

La partita è una di quelle nelle quali il taccuino del cronista ed i guantoni dei portieri si sporcano poco, ma non per questo lo spettacolo ne risente perchè la gara è giocata con una certa verve dalle due formazioni che cercano con insistenza la profondità, ma gli attacchi sono portati sempre con un occhio alla fase difensiva, in linea con l’idea di non concedere all’avversario la ripartenza facile o la giocata in profondità. Ne viene fuori un primo tempo molto equilibrato ed intenso con ritmi non forsennati ma trame comunque godibili.

Nella ripresa il Savoia si presenta più determinato a fare propria la posta in palio e pressa più alto gli avversari ma scopre la difesa cosicchè un in paio di circostanza i sarnesi potrebbero fare male in ripartenza ma toppano in fase di rifinitura e le opportunità sfumano.

I savoiardi sono molto più gagliardi rispetto alle recenti trasferte e giocano palla su palla senza demordere, sino a quando un episodio non volge a loro favore le sorti del match.
Minuto 59, Bezzon cerca Messina in area con un delizioso esterno sinistro ma l’attaccante viene schermato da Ivan De Nova che cerca di coprire il pallone alla ricerca di una rimessa dal fondo. Il difensore non fa i conti con la caparbietà dell’attaccante torrese il quale riesce ad aggirare lo spagnolo proprio sulla linea di fondo, questi cade goffamente e tocca il pallone con un braccio. Inevitabile il penalty che il signor Dasso della sezione di Genova decreta senza esitazioni. Sono vane le proteste per un presunto fallo di Messina ai danni del difensore sarnese, anche perchè l’arbitro, nella circostanza, resta fedele al metro adottato per l’intera gara, ovvero lasciare correre su contrasti anche vigorosi ma non palesemente fallosi.

Bomber Maniero si incarica della trasformazione che esegue con un potente destro che Bryan Bonucci intuisce ma non tanto da stornare in angolo la botta del puntero in maglia bianca.

Il Savoia, una volta in vantaggio, sembra volare sulle ali dell’entusiasmo e pressa forte la Sarnese che si trova all’angolo come un pugile in procinto di andare KO.

Bezzon, gran partita la sua dopo il temporaneo accantonamento della fase Giacomarro, è in gran spolvero e per poco non beffa l’estremo difensore Bonucci con un pallonento dal cerchio di centrocampo ma questa fase durerà solo una manciata di minuti perchè una ingenuità di Bogne, che sbraccia con troppa veemenza nei paraggi di un avversario e prende il secondo giallo, costringerà i bianchi a giocare rintanati nella propria metà campo per circa mezz’ora.

La Sarnese assume decisamente il comando delle operazioni e si affanna per trovare lo spunto decisivo ma i bianchi si difendono con ordine e freddezza.

I granata non riescono a proporre nulla di sensato con la palla a terra e Celli, subentrato a Maniero dopo l’espulsione di Bogne, è imbattibile sulle palle alte che spiovono al centro dell’area come spes ultima dea, mentre i savoiardi hanno grande motivazione e lucidità mentale per cui giocano con il cronometro non disdegnando sortite affensive che hanno l’effetto di allentare la pressione sulla propria retroguardia, La sarnese, dal canto suo, si fa prendere dall’ansia e conta disperatamente i granelli di sabbia restanti nella clessidra, invece di organizzarsi per l’assedio al fortino torrese.Il risultato è che l’angoscia blocca la testa e le gambe dei granata che non riescono mai a giocare come potrebbero fare, dato l’ottimo potenziale offensivo (17 marcature all’attivo nelle ultime nove gare) . Tanti i passaggi sbagliati ed i malintesi nella gestione del pallone che danno coraggio al Savoia il quale, tutto sommato, non faticherà più di tanto per mantenere intatta la propria rete.

Il Savoia sembra avere ritrovato il senno, anche se la dirigenza dei bianchi non è dovuta andare a cercarla sulla luna come Astolfo, ma più pragmaticamente l’ha individuata nelle fattezze di Franco Fabiano, allenatore di lungo corso e dai grandi trascorsi.

Il mister ha lavorato molto bene sulla parte mentale e ha dato fiducia e voglia di lottare ad una squadra che nelle ultime uscite sembrava smarrita, svogliata, sfilacciata e prona alle iniziative avversarie. Tutt’altra cosa rispetto alla formazione lucida ed agonosticamente “cattiva” vista oggi.

Qualche innesto di maggiore fantasia che supporti la fase avanzata potrà fare vivere ai tifosi savoiardi, se non l’ebbrezza della vetta, perlomeno la leggerezza della rincorsa al vertice.

Salvatore Curcio

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano