Porta mille euro davanti al carcere di Secondigliano e riavrai la tua auto. Vieni da solo. Una doccia fredda per un cittadino che nemmeno sapeva gli avessero rubato la macchina.
Quando è diventato chiaro che non fosse uno scherzo di cattivo gusto, la vittima, intorno alle 15:00, è corsa a denunciare il furto ai Carabinieri di Capodimonte, e proprio mentre era in presso gli uffici dell’Arma, una seconda telefonata. Ad ascoltare in vivavoce anche i militari, già a lavoro per organizzare una sortita e bloccare gli estorsori.
Dall’altro capo del telefono le ennesime raccomandazioni: rendez vous alle 16.30, vieni da solo e non fare scherzi. Mille euro il prezzo della restituzione della propria auto, un cavallo di ritorno da concludersi davanti al carcere di Secondigliano.
Il tempo passa rapidamente, ma basterà appena un’ora ai militari per ricostruire a ritroso il percorso compiuto da chi aveva rubato il veicolo. Scoprono che a fare da staffetta all’auto della vittima, ce n’era una seconda con una targa chiaramente visibile ai lettori installati lungo le strade percorse. Così si punta su quella.
Una squadra di militari si posiziona in borghese attorno al carcere, un’altra è pronta in un punto più defilato. La vittima non dovrà scomodarsi perché i carabinieri troveranno i malviventi in strada, in sosta con gli occhi puntati sul penitenziario.
Tre gli uomini bloccati, uno di loro ha nelle tasche il cellulare con la sim utilizzata per proporre lo scambio. Poco dopo, i militari troveranno anche l’auto rubata, parcheggiata poco lontano.
In manette sono finiti il 21enne Vincenzo Calzona, Christian Boncore, di 25 anni, e il 32enne Giuseppe Russo. Dovranno rispondere di concorso in ricettazione e tentata estorsione. Sono ora in carcere, in attesa di giudizio.