Violenza ultras: otto condanne per gli scontri tra Paganese e Casertana

La Corte d’Appello si è pronunciata sugli scontri avvenuti il 22 gennaio 2023, prima del match tra Paganese e Casertana, condannando otto tifosi a pene che complessivamente sfiorano i 20 anni di reclusione. Una sentenza che arriva dopo un primo processo in cui le condanne totali ammontavano a 36 anni, ma che risultano ridotte rispetto al primo grado, con condanne individuali di 5 anni ciascuno per due ultrà, e pene che variano dai 3 ai 4 anni per i restanti sei. Chiaro segnale della volontà della magistratura di punire con severità chi trasforma il tifo in violenza.

Bus incendiati, agenti feriti, veicoli e abitazioni danneggiati dagli ultras

Gli scontri si verificarono tra via Ugo Foscolo a Sant’Egidio del Monte Albino e via Sorvello a Pagani, coinvolgendo decine di tifosi armati di bastoni, fumogeni e altri oggetti contundenti. Il bilancio fu pesante: un autobus che trasportava i tifosi ospiti (vuoto al momento dell’assalto) venne dato alle fiamme, un carabiniere rimase ferito, e diversi veicoli, abitazioni e negozi subirono danni a causa delle aggressioni e degli atti vandalici.

Dopo le prime condanne, 11 imputati hanno scelto la via del patteggiamento, con il procedimento che ora è al vaglio della Corte di Cassazione. Nel frattempo, un minorenne arrestato a distanza di mesi dagli incidenti attende la decisione del Tribunale per i Minorenni, con la possibilità di misure alternative alla detenzione.

Quando il tifo diventa arma e movente per episodi criminali, va condannato

Ancora una volta, il mondo del calcio viene macchiato da episodi che nulla hanno a che fare con lo sport, con un tifo che diventa arma quando sfocia in comportamenti criminali. La speranza, difatti, è quella di rendere queste ferme condanne un deterrente per chi ancora pensa che la tifoseria sia un’arena di guerra e non un luogo di sport e condivisione. Lasciamo il calcio a chi cerca emozione, competizione e rispetto. Chi cerca altro, merita di stare lontano da questo mondo.

Sofia Comentale

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