Tra gli indagati nell’inchiesta della procura di Salerno che contesta a decine di indagati le accuse di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio, figura anche Nicola Salvati, ex vicesindaco di Poggiomarino e soprattutto tesoriere regionale del Partito Democratico in Campania.
A seguito dell’inchiesta Salvati è stato arrestato e posto ai domiciliari, mentre il Partito Democratico ne ha comunicato la sospensione.
Antonio Misiani, commissario del partito in Campania, ha dichiarato
“In relazione all’inchiesta condotta dalla Procura distrettuale di Salerno che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 31 persone, il Pd Campania comunica che il dott. Nicola Salvati, coinvolto nell’inchiesta in relazione alla sua attività professionale, ai sensi dello Statuto e del Codice etico del Pd e facendo salvo il principio di presunzione di innocenza, è stato cautelativamente sospeso dall’anagrafe degli iscritti del Pd e sollevato dal suo incarico di tesoriere del Pd Campania”.
Click day: così gli imprenditori guadagnavano sugli immigrati
Almeno 2mila extracomunitari avrebbero ottenuto la documentazione per soggiornare in Italia grazie alla truffa sul click-day. È quanto emerso nel corso delle indagini condotte dai Carabinieri per la Tutela del Lavoro e dalla Guardia di Finanza, nell’ambito di un’inchiesta che ha portato a 31 misure cautelari e sequestri beni, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale Antimafia di Salerno insieme alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
Il sodalizio – scrive in una nota il procuratore Giuseppe Borrelli – avrebbe presentato, in favore di oltre 2.000 cittadini extracomunitari, disposti anche a pagare elevate somme di denaro pur di ottenere un valido titolo di soggiorno in Italia, altrettante richieste fittizie di nullaosta al lavoro nell’ambito dei decreti flussi ed emersione, avvalendosi di aziende compiacenti -o create ad hoc – e di professionisti e intermediari (pubblici e privati). Il regime di illegalità nel quale versavano le aziende sarebbe emerso dalle risultanze delle indagini tecniche svolte dai Carabinieri e dall’analisi della documentazione acquisita presso gli Sportelli Unici delle Prefetture di Salerno.
Tutti i ruoli: truffatori e truffati
Nel corso delle attività investigative sarebbero anche emersi i ruoli dei soggetti coinvolti nell’ambito dell’organizzazione criminale: cittadini stranieri che avrebbero assunto la veste di intermediari nei confronti di connazionali desiderosi di giungere o permanere in Italia. I datori di lavoro compiacenti che, dietro compenso, avrebbero falsamente attestato il possesso dei requisiti previsti per l’inoltro delle domande. I vari faccendieri che si sarebbero occupati di reperire e formare la falsa documentazione per il buon esito delle istanze. I referenti di patronati che, dietro compenso, nel corso dei cosiddetti click day, avrebbero inoltrato telematicamente le richieste di rilascio di nullaosta al lavoro in favore di cittadini extracomunitari.
I pubblici ufficiali degli Ispettorati Territoriali del Lavoro di Salerno e Napoli che, in cambio di denaro, avrebbero garantito l’esito favorevole delle istanze e l’emissione dei falsi titoli d’ingresso o di soggiorno. E ancora altri soggetti che si sarebbero occupati di riciclare i proventi illeciti raccolti dai cittadini stranieri, spesso a fronte dell’emissione.