Irma Testa, campionessa di boxe originaria di Torre Annunziata e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, ha delineato i suoi prossimi obiettivi sportivi: il Mondiale di settembre e il passaggio al professionismo. L’atleta ha partecipato in collegamento alla presentazione di Photoansa presso le Gallerie d’Italia di Napoli, dove ha espresso opinioni importanti sulla necessità del professionismo nel pugilato italiano. “Penso che in Italia ci sia bisogno del professionismo”, ha dichiarato con convinzione.
Superare la delusione di Parigi
Superata la delusione delle Olimpiadi di Parigi, segnate da una precoce eliminazione, Testa ha riflettuto sulle difficoltà affrontate nel percorso di preparazione. “L’Olimpiade di Parigi non è stata fortunata per il pugilato italiano. Nel mio caso ho subito un’operazione sei mesi prima che non è andata bene e ho dovuto riparare a ridosso delle Olimpiadi, ma non mi aspettavo da tutta la squadra un risultato così modesto”.
Il pugilato come scuola di vita
Durante il suo intervento, la pugile ha ricordato i suoi inizi e il valore educativo dello sport. “Il pugilato per me è stato un pugno in faccia positivo. Ho condiviso quello che ha detto prima di me don Loffredo sui giovani, lo sport è importante. Frequento le palestre di tutta Italia, ho conosciuto tanti ragazzi e ogni ragazzo rispetta il suo maestro. Qualsiasi sport, dalla boxe al nuoto, anche il solo fare palestra, è un modo per stare lontano dalla criminalità“.
Il rispetto imparato sul ring
Testa ha anche riflettuto sul cambiamento personale che il pugilato ha portato nella sua vita: “Da ragazzina non ero un tipo facile, un po’ terribile. Il rispetto per l’altro l’ho conosciuto sul ring perché è sul ring che impari a rispettare la persona che ti contende qualcosa a te caro. Comunque vada a finire”.