Pompei, ruspe su una villetta abusiva: l'abbattimento a 27anni dalla sentenza

A Pompei, dopo 27 anni dalla condanna per abusivismo edilizio, è stata demolita una villetta costruita illegalmente in via Masseria Curati. L’intervento è stato eseguito su ordine del Tribunale di Torre Annunziata, in esecuzione di una sentenza emessa nel 1998. La demolizione, portata a termine in regime di autodemolizione dal proprietario. L’edificio che era stato realizzato negli anni ’90 in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, in zona agricola e sismica, accanto ad un’altra villetta preesistente. Il territorio comunale di Pompei è inserito in un’area dichiarata sismicamente attiva di II categoria dalla Regione Campania con una delibera del 2002.

La costruzione abusiva era un manufatto in cemento armato di 16 metri per 7, per una superficie complessiva di circa 112 metri quadrati. La struttura comprendeva un piano seminterrato e un piano rialzato, completata esclusivamente nelle sue componenti portanti: travi di fondazione, pilastri e solai di calpestio e copertura.

L’operazione non ha comportato alcun onere economico per il Comune di Pompei o per la Cassa Depositi e Prestiti, grazie alla scelta del proprietario di procedere autonomamente all’abbattimento dopo un’intensa opera di sensibilizzazione condotta dalla Procura della Repubblica come dichiarato dal procuratore Nunzio Fragliasso.

La demolizione ha consentito di ristabilire la legalità urbanistica e di eliminare un potenziale rischio per la sicurezza del territorio, data la natura sismica dell’area.

L’azione si inserisce nell’ambito delle iniziative della Procura per contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio, che rappresenta una delle sue priorità. In questo caso, si è data esecuzione a una sentenza rimasta in sospeso per quasi tre decenni, dimostrando la determinazione delle autorità nel far rispettare le normative urbanistiche e ambientali.

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