Momenti di paura e tensione all’ospedale Maresca di Torre del Greco, dove un uomo di 38 anni originario del Ghana ha seminato il panico tra pazienti e personale sanitario brandendo una spranga di ferro. L’episodio si è verificato nella mattinata di ieri, quando l’extracomunitario, già noto alle forze dell’ordine, ha fatto irruzione nel centro di igiene mentale del presidio ospedaliero, minacciando chiunque si trovasse sul suo cammino.
Secondo la prima ricostruzione effettuata dalla polizia, l’uomo era giunto in via Montedoro alcuni giorni fa per essere sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio. Dopo la dimissione, tuttavia, non si sarebbe mai realmente allontanato dall’ospedale, rimanendo nei pressi del pronto soccorso e creando ripetuti disagi al personale sanitario e ai pazienti. Questa condotta aveva spinto la direzione medica del nosocomio a segnalare la sua presenza ai carabinieri della caserma Dante Iovino e ai servizi sociali del Comune di Torre del Greco.
Nonostante la segnalazione, la situazione è precipitata nella giornata di ieri. In preda a uno stato confusionale, il 38enne ha impugnato una spranga di ferro, probabilmente recuperata in strada, e ha cominciato a inveire contro medici e infermieri. Il pronto intervento di una pattuglia della polizia di Stato ha evitato il peggio: gli agenti sono riusciti a bloccare l’uomo, arrestandolo con l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. In seguito, è stato trasferito in carcere in attesa di ulteriori provvedimenti.
Le indagini hanno rivelato che il 38enne era sprovvisto di permesso di soggiorno e, oltre alle accuse di violenza e resistenza, è stato denunciato per ingresso e soggiorno illegale nel territorio italiano. Il suo volto era già noto alle forze dell’ordine per episodi pregressi.
L’accaduto ha nuovamente acceso i riflettori sulla questione della sicurezza del personale sanitario all’ospedale Maresca, già teatro di numerosi episodi di aggressione ai danni di medici e infermieri nei mesi scorsi. Le proteste per la tutela degli operatori in corsia si sono intensificate, con richieste di misure più incisive per garantire un ambiente di lavoro sicuro all’interno del presidio ospedaliero di via Montedoro.