La notizia è di agenzia dell’ultim’ora con la quale si rende noto che la Procura di Roma ha richiesto il rinvio a giudizio del presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis, e del suo braccio destro Andrea Chiavelli e per la società calcistica.
Già lo scorso anno il presidente era stato indagato per il presunto reato di falso in bilancio, per quanto era inerente alle cosiddette plusvalenze fittizie, relative all’acquisto del difensore Kostas Manolas dalla Roma (il Napoli pagò una clausola rescissoria alla Roma di 36 milioni) e nel 2023 per l’acquisizione dell’attaccante Victor Osimhen dal Lille nel 2020 per circa 71 milioni. Per tale presunto reato i pm di Napoli avevano già valutato la liceità dell’affare e chiesta l’archiviazione.
Dallo scorso novembre il presidente del club partenopeo aveva fatto sapere tramite i suoi legali che la società aveva proceduto correttamente per le operazioni di compravendita di entrambi i calciatori.
Un fulmine a ciel sereno per il Napoli in piena corsa per lo scudetto con Inter e Atalanta, alla vigilia di una serie di impegni importanti che culminerà nel big match contro l’Inter al Maradona a inizio marzo.
Gli avvocati Fabio Fulgeri e Lorenzo Contrada, che assistono il Presidente Aurelio de Laurentis e la S.S.C. Napoli, dichiarano che “i propri assistiti sono assolutamente estranei alle contestazioni, mosse dalla Procura della Repubblica di Roma, relative ad irregolarità di natura bilancistica risalenti agli anni 2019-2021”.
Per i legali “appare incomprensibile la decisione di procedere anche nei confronti della S.S.C. Napoli considerando che agli atti risultano depositati pareri redatti da consulenti tecnici e da enti terzi (Assomine) che dimostrano in modo incontrovertibile che il Napoli abbia agito in modo legittimo e rispettoso dei principi contabili italiani. Siamo estremamente convinti che il procedimento si concluderà positivamente“.
Domenico Ferraro