Si conclude con un nulla di fatto il tentativo di sfiduciare il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti. La mozione presentata un mese fa non ha ottenuto il numero necessario di voti per far decadere il primo cittadino. A determinare l’esito della votazione in consiglio comunale è stato il voto di due consiglieri di maggioranza, che, quindi, hanno cambiato idea nel frattempo: si tratta di Paolo Attianese e Maria Berritto, che hanno ritirato il loro appoggio alla mozione presentata il 24 gennaio scorso.

L’ormai ex dissidente Attianese, in consiglio comunale, prima polemizza con l’ex sindaco Salvati, poi annuncia la novità: “Siamo per la pace sociale, io e la Berritto abbiamo chiarito alcune cose col sindaco, il nostro vangelo resta il programma elettorale”. E così succede che due firme alla mozione di sfiducia ridiventano due voti pro Aliberti.

L’astensione di Michelangelo Ambrunzo

Un altro elemento chiave della seduta è stata la decisione di Michelangelo Ambrunzo, consigliere di centrosinistra e firmatario della mozione di sfiducia, di astenersi dal voto. La sua scelta ha contribuito a far fallire l’iniziativa dell’opposizione, che sperava di raccogliere abbastanza consensi per sfiduciare Aliberti.

Il risultato della votazione

A leggere in aula il documento di sfiducia è stato il consigliere Ignazio Tafuro, ma il risultato finale della votazione ha sancito la permanenza di Aliberti alla guida del Comune. I numeri parlano chiaro: 10 voti favorevoli alla sfiducia, 11 contrari e 1 astensione. Gli unici a restare fermi sulla loro posizione, oltre all’opposizione, sono stati i consiglieri Gennaro Avagnano e Assunta Barone, i quali hanno confermato il loro dissenso nei confronti del sindaco.

Le parole di Aliberti dopo il voto

Subito dopo la seduta, Pasquale Aliberti ha commentato il verdetto attraverso un post sui social:

“Pensavo che la sfiducia al Sindaco fosse arrivata in Consiglio per qualcosa che non avevo fatto in neanche due anni di governo e invece, leggendo le motivazioni, ancora non comprendo perché qualcuno avrebbe preferito il commissariamento. Tutto si può dire ma non che Scafati sia ferma. Sento ancora tanta violenza in questa città che ha bisogno di confronto e non di scontro. Sono ancora il Sindaco di Scafati con orgoglio e passione”.

Momenti di tensione in Consiglio

La discussione in aula non è stata priva di tensioni. Il dibattito, acceso sin dall’inizio, ha visto scontri verbali tra diversi esponenti del Consiglio, tra cui lo stesso Aliberti e l’ex sindaco Cristoforo Salvati. Alla fine, però, il primo cittadino è uscito indenne dalla prova politica e continuerà il suo mandato.

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