Il comune di Pimonte in Basilicata per ricordare la tragedia del treno 8017

Era il 1944 quando il treno merci 8017 si fermò all’interno del tunnel e non riuscì a proseguire in quanto troppo pesante per la pendenza della linea. La quantità di gas scarico tossici che provocò il decesso di oltre 500 persone, tra cui 8 della cittadina dei Monti Lattari

Uniti nel ricordo della tragedia del treno 8017. Si è svolta anche quest’anno a Balvano (in provincia di Potenza) la commemorazione delle vittime della strage ferroviaria più grave della storia d’Italia.

Una delegazione del comune di Pimonte, guidata dal sindaco Francesco Somma e dal presidente dell’assise cittadina Pasquale Somma, si è recata così in Basilicata per commemorare tutte le vittime, tra cui otto della cittadina dei Monti Lattari.

Era il 1944 quando il treno merci 8017 si fermò all’interno del tunnel e non riuscì a proseguire in quanto troppo pesante per la pendenza della linea. I tentativi falliti di smuovere il mezzo, messi in atto dalle due locomotive, produssero elevate quantità di gas scarico tossici che provocarono il decesso di oltre 500 persone.

Il nostro ricordo eterno è in memoria di Vincenzo Balestrieri, Genoveffa D’Amora, Aniello Donnarumma, Salvatore Iovine, Catello Pignataro, Antonio Somma e Francesco Somma. Mi sono davvero commosso – spiega il sindaco Somma – nel conoscere la storia di questi nostri progenitori, che persero la vita in quella drammatica tragedia”.

Per l’occasione, gli amministratori pimontesi hanno scoperto de targhe ricordo nella cappella delle vittime del treno 8017, nel cimitero di Balvano. E prima di raggiungere la Basilicata, il sindaco e l’amministrazione comunale (insieme a molti cittadini e cittadine pimontesi) hanno reso omaggio ai concittadini vittime della tragedia ferroviaria di Balvano, deponendo una corona di alloro in via Apuzzo (a Pimonte), luogo simbolico della memoria.

Un momento di raccoglimento e riflessione – continua Somma – accompagnato dalla presenza del parroco don Nino Lazazzera, per ricordare coloro che persero la vita in quella drammatica notte, mentre cercavano un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie. La memoria di Balvano resta viva nella nostra comunità, monito di sacrificio e speranza”.

Francesco Fusco

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