La Corte di Cassazione ha definitivamente assolto Adolfo Greco, noto imprenditore di Castellammare di Stabia attivo nel settore lattiero-caseario, dalle accuse di concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso. La Suprema Corte ha respinto il ricorso presentato dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) contro la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d’Appello di Napoli nel giugno 2024, rendendo così definitiva l’assoluzione di Greco.

Le vicende giudiziarie di Greco erano iniziate nel 2018, quando fu coinvolto nell’inchiesta denominata “Olimpo“, che portò all’arresto di oltre una decina di persone, tra cui esponenti dei clan camorristici D’Alessandro e Cesarano, operanti nel territorio di Castellammare di Stabia. In primo grado, nel novembre 2021, Greco era stato condannato a otto anni di reclusione per due episodi di concorso in estorsione.

Nel giugno 2024, la Corte d’Appello di Napoli ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo Greco con la formula “per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste“. La Procura Generale ha successivamente presentato ricorso in Cassazione contro questa assoluzione.

Oltre a Greco, la Cassazione ha confermato le assoluzioni per Michele e Raffaele Carolei, fratelli del boss Paolo Carolei, accusati di aver esercitato pressioni su un imprenditore per l’assunzione del figlio di Michele. Assolto definitivamente anche Umberto Cuomo, macellaio di Agerola, accusato di aver mediato, insieme a Greco, in un’estorsione ai danni di un imprenditore caseario.

Diversamente, la Cassazione ha confermato la condanna per Luigi Di Martino, ritenuto boss del clan Cesarano. La sua pena, inizialmente fissata a nove anni in primo grado, è stata ridotta a sei anni e sei mesi in appello.

Questa sentenza definitiva rappresenta la conclusione di un lungo iter giudiziario per Adolfo Greco, che ha visto cadere tutte le accuse a suo carico, restituendo all’imprenditore la piena libertà e reputazione.

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