Un’operazione congiunta dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Napoli e della Stazione di Trecase ha portato all’esecuzione di un’ordinanza interdittiva nei confronti di un imprenditore di 35 anni di nazionalità cinese, accusato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Il provvedimento, disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina, prevede il divieto di esercitare attività imprenditoriali per un anno e il sequestro preventivo di 100.928,59 euro.
L’inchiesta sui lavoratori sfruttati
Le indagini, condotte dai NIL, hanno ricostruito un quadro di grave sfruttamento all’interno di una ditta di commercio al dettaglio di utensili situata a Boscotrecase, di cui il 35enne era titolare di fatto. Sebbene i dipendenti risultassero formalmente assunti, percepivano retribuzioni inferiori rispetto a quanto stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL).
Oltre alle violazioni sulla retribuzione, gli inquirenti hanno accertato irregolarità sugli orari di lavoro e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’imprenditore, inoltre, avrebbe impiegato più di tre lavoratori in condizioni di sfruttamento, circostanza che ha comportato un aggravante nel quadro accusatorio.
Minorenne impiegata in condizioni di sfruttamento
Tra gli elementi più gravi emersi dall’inchiesta figura il reclutamento e lo sfruttamento di una lavoratrice minorenne, sottoposta a condizioni lavorative irregolari e retribuita al di sotto degli standard previsti. Il datore di lavoro, approfittando dello stato di bisogno della giovane, le avrebbe imposto turni di lavoro e mansioni non conformi alla normativa sulla tutela dei minori, ignorando anche il divieto di assegnazione a lavori pesanti.