Nel primo pomeriggio di oggi, intorno alle 15:00, si è verificato un crollo parziale del solaio all’interno di un’aula della sede di Piazzale Tecchio, nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, della facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II. L’episodio è avvenuto nell’Aula Disegno, situata al primo piano dell’edificio, mentre alcuni studenti stavano sostenendo un esame.
I calcinacci non hanno provocato feriti. Tanta paura per alcuni degli studenti presenti al momento del cedimento.
L’incidente durante un esame
L’esame era iniziato da circa 10 minuti quando una studentessa ha iniziato a correre dopo aver avvertito uno scricchiolio. Immediatamente dopo anche altri studenti si sono allertati e hanno cominciato ad allontanarsi rapidamente. Tra i tanti giovani presenti per l’esame in corso sembra ci fosse anche una studentessa sulla sedia a rotelle, che presa dal panico, perchè temeva di non riuscire a spostarsi, è stata messa in salvo da un’altra ragazza.
A quel punto sono iniziati i primi segnali di cedimento con la caduta dal soffitto di polvere bianca, poi il crollo con tanti calcinacci a terra in una frazione di secondo. L’aula è poi stata evacuata, ma non il resto della struttura. Fortunatamente nessuno si è fatto male seriamente, ma la paura è stata tanta, come testimoniato da molti studenti.

L’intervento delle autorità
A seguito dell’incidente, l’aula è stata immediatamente chiusa per motivi di sicurezza. Andrea Prota, presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base della Federico II, ha confermato la decisione e ha annunciato che da domani inizieranno i controlli e gli interventi di messa in sicurezza. “A partire da domani verranno effettuate una ispezione accurata e la messa in sicurezza per renderla nuovamente disponibile”, ha dichiarato.
Le cause del crollo
Secondo quanto riferito dallo stesso Prota, il crollo è stato causato da un fenomeno noto come sfondellamento del solaio, che ha interessato una porzione della struttura situata al di sotto del terrazzo della biblioteca storica. “La causa è certamente ascrivibile all’umidità e a fisiologiche infiltrazioni di acqua che, in questo tipo di solaio degli anni Sessanta, cosiddetto ‘SAP’, determinano la corrosione dei ferri di armatura e il conseguente aumento di volume degli stessi che spaccano i laterizi”, ha spiegato il presidente della Scuola Politecnica.