Rosario Giugliano, ex boss di Poggiomarino e oggi collaboratore di giustizia, è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere.
La sentenza e il ruolo del boss pentito
La decisione arriva al termine del processo con rito abbreviato, come scelto dallo stesso Giugliano, legato all’inchiesta sul voto di scambio politico-mafioso nelle elezioni comunali del 2020 a Poggiomarino. Giugliano aveva svelato i retroscena delle elezioni che portarono alla vittoria dell’ex sindaco Maurizio Falanga, raccontando il suo coinvolgimento nella tornata elettorale.
L’inchiesta sul voto di scambio
Il processo rappresenta un passaggio cruciale in un’indagine che ha portato sotto accusa anche l’ex primo cittadino Maurizio Falanga, l’ex vice sindaco Luigi Belcuore e l’imprenditore Franco Carillo, fratello di un ex assessore. La sentenza di condanna per Rosario Giugliano segue le richieste avanzate dal pubblico ministero antimafia Giuseppe Visone, che aveva riconosciuto al boss pentito delle attenuanti per la collaborazione con la giustizia.
L’arresto della giunta e le rivelazioni del boss sulle elezioni del 2020
Lo scandalo sui rapporti tra politica e criminalità organizzata ha colpito Poggiomarino a ottobre scorso, quando furono arrestati i vertici comunali. Tra i protagonisti dell’inchiesta spicca proprio il nome di Rosario Giugliano, detto o’ minorenne. Grazie alle sue testimonianze, fatte agli investigatori della Dda, e fondamentali per ricostruire quanto accaduto nella cittadina vesuviana, è stato possibile ricostruire l’intero progetto criminale fatto di voti pilotati per il sindaco “amico” e appalti alla malavita.
Nelle sue dichiarazioni agli inquirenti, “o’ minorenne” ha raccontato nel dettaglio la fase di preparazione delle elezioni comunali del 2020. Secondo il pentito, il clan aveva deciso di sostenere la candidatura di Maurizio Falanga, influenzando anche la composizione della giunta comunale. Le sue confessioni hanno permesso di far luce su un sistema di interferenze mafiose nel processo democratico della città.
Il processo agli altri imputati
Mentre Giugliano ha scelto il rito abbreviato, gli altri tre imputati, Maurizio Falanga, Luigi Belcuore e Franco Carillo, affronteranno il processo con rito ordinario presso il Tribunale di Torre Annunziata.
Le ultime udienze hanno fatto emergere anche rapporti tra membri dell’amministrazione comunale e un altro boss locale, Antonio Giugliano, detto ‘o Savariello. Tuttavia, questa vicenda rimane separata dal procedimento giudiziario in corso, che vede in questa prima sentenza, un passo importante nell’inchiesta, contribuendo a far luce sul delicato intreccio tra politica e camorra a Poggiomarino.
Filippo Raiola