Doveva essere la prima di dieci finali e non lo è stata… Se nel primo tempo possiamo recriminare sul palo di Raspadori e su almeno due parate importanti di Radu, il colpo di testa di Lukaku, che sembrava dentro ed invece no. La ripresa è lenta. Un’unica vera occasione sui piedi di Simeone che conferma la sua stagione senza il tocco magico dell’anno scudetto.
Il simbolo della ripresa del Napoli è il calcio d’angolo tirato alla fine da uno stremato Politano che diventa un assist per la ripartenza del Venezia. E pure il rilancio di Meret a una manciata di secondi dalla fine racconta un Napoli poco lucido.
Senza isterismi, ma con la consapevolezza dei limiti, è un Napoli che fa fatica a metterla dentro e che oggi rischia pure qualcosa là dietro.
Facciamo fatica anche a superare la prima pressione del Venezia che per tutta la partita ci costringe a uscite complicate.
Con pregi e limiti, è un Napoli che merita la classifica che ha e soffre maledettamente l’anticipo alla mezza (l’Inter non ne ha giocata nemmeno una).
C’è amarezza, speriamo che il ritorno di Neres ci aiuterà a ritrovare quell’imprevedibilità nel gioco offensivo che al momento manca come il pane. Vediamo che succede stasera a Bergamo e tireremo le somme, se l’Atalanta vince sarà corsa a tre. Ne mancano nove, giochiamocele, non possiamo fare altro. Con la consapevolezza di aver sprecato un occasione. F.N.S.
Gennaro Coppola