Procuratore Nicola Gratteri:

Sul fronte della legalità, il procuratore Nicola Gratteri sottolinea l’impegno della Procura di Napoli nel contrasto alle costruzioni abusive, con particolare attenzione ai Campi Flegrei, un’area ad alto rischio sismico. “Nell’ultimo anno, penso, abbiamo dato una forte accelerazione come Procura di Napoli per quanto riguarda le costruzioni abusive. Abbiamo quasi triplicato le demolizioni, soprattutto nella zona dei Campi Flegrei dove, in questi giorni, state vedendo qual è il pericolo dei terremoti.”

L’azione della Procura si estende anche alla lotta contro gli scarichi abusivi. “E anche con riferimento agli scarichi abusivi abbiamo una accelerazione – ha aggiunto Gratteri – abbiamo un gruppo molto affiatato e preparato di magistrati della V sezione che si occupa appunto dell’edilizia e dell’ambiente. Siamo in sinergia anche con le forze dell’ordine, con il conforto anche delle denunce di Legambiente. Il senso della mia presenza qui è quello di sostenere Legambiente, un’associazione pulita e fatta di persone perbene che hanno a cuore il futuro anche del mondo, se vogliamo.”

Parallelamente, il Governo ha avviato un piano per mitigare il rischio sismico, come spiegato dal ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci. “Il primo provvedimento che ho proposto al Governo, poi adottato, è stato quello di effettuare una ricognizione per comprendere quale fosse il patrimonio del costruito particolarmente vulnerabile. Siamo arrivati a circa 2.000 edifici di molto elevata esposizione e di elevata esposizione.”

L’obiettivo di questa analisi è individuare le aree più a rischio per definire un piano di intervento. “Si tratta – ha aggiunto – di ricognizioni molto veloci ma che ci servono comunque per comprendere quale sia l’area particolarmente esposta e particolarmente vulnerabile. Per quest’area noi abbiamo definito un intervento dello Stato, non per mettere in sicurezza le case perché è una inappropriata definizione ma per mitigare il rischio sismico quindi per ridurne l’esposizione al rischio.”

Per il finanziamento degli interventi, il Governo ha previsto un piano di investimenti condiviso tra Stato e proprietari. “Abbiamo immaginato un intervento dello Stato e un intervento del proprietario. Abbiamo previsto i primi 100 milioni di euro e la disponibilità sarà alimentata fino al 2029. Non lo chiamerei sisma bonus perché non è stato ben utilizzato, diciamoci la verità. Si pensava soprattutto al ‘cappotto’, proprio perché come italiani non abbiamo una particolare propensione alla cultura del rischio. Non c’è dubbio che lo Stato stia intervenendo con oltre mezzo miliardo per consolidare le infrastrutture pubbliche a cominciare dalle scuole e non è un caso marginale. Abbiamo previsto 35 milioni per consentire alle persone che hanno dovuto lasciare le case per le scosse del maggio scorso di renderle di nuovo agibili; 20 milioni l’anno per concorrere alla messa in sicurezza delle case che i proprietari riterranno dover adeguare. Non possiamo bloccare le scosse e neutralizzare l’attività del vulcano, però non serve il panico, serve soltanto continuare a comprendere che si vive su uno dei più complessi vulcani al mondo.”

Sarah Riera

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