Le indagini proseguono con la raccolta delle testimonianze e con nuovi elementi che gli inquirenti stanno raccogliendo per fare definitivamente luce sui presunti abusi sessuali su alcuni alunni di una scuola media “Catello Salvati” nel rione Scanzano a Castellammare di Stabia. Il fatto ha sconvolto l’intera comunità locale lo scorso novembre quando una insegnate di sostegno, al centro dell’indagine condotta dalla Procura di Torre Annunziata, fu accusata e denunciata da alcuni genitori.
Si è svolto ieri, 18 marzo, l’incidente probatorio relativo alle presunte violenze sessuali, durante il quale sono stati ascoltati quattro degli alunni coinvolti.
Il ruolo della “saletta” e la testimonianza dello studente coinvolto
Oggi sarà ascoltato anche l’unico studente che, secondo quanto emerso, sarebbe stato costretto a subire un atto sessuale nella cosiddetta “saletta”, il luogo in cui la docente e gli studenti si incontravano. Proprio in quella stanza, secondo le dichiarazioni raccolte dagli investigatori, sarebbero stati anche proiettati video a contenuto esplicito alla presenza dell’insegnante e di alcuni alunni.
Su un computer della scuola sono stati visionati video porno
Gli accertamenti svolti dai carabinieri hanno evidenziato che, nel periodo in questione, su uno dei computer della scuola sarebbero stati effettivamente visionati video pornografici.
In ogni caso, stando alle testimonianze degli studenti, tali immagini sarebbero state proiettate su una lavagna elettronica, e non semplicemente visionate dallo schermo di un computer.
Il racconto della vice preside e le ipotesi difensive
Oltre agli studenti, tra le persone ascoltate dagli investigatori figura anche la vice preside della scuola, che avrebbe riferito un dettaglio significativo. Secondo quanto dichiarato, un collega della docente indagata le avrebbe raccontato che, dopo la sospensione di due studenti sorpresi a fumare una sigaretta elettronica in bagno, alcuni ragazzi avrebbero parlato tra loro di mettersi d’accordo per vendicarsi della professoressa, ritenendola responsabile del provvedimento disciplinare nei loro confronti.
La stessa vice preside, il giorno successivo alla denuncia sporta da un gruppo di genitori, il 14 novembre scorso, fu tra coloro che subirono un’aggressione da parte di alcuni genitori, insieme alla professoressa indagata e al padre di quest’ultima.