Il mandato d’arresto era stato spiccato nei suoi confronti il 16 marzo. Associazione per delinquere, riciclaggio e corruzione le accuse per cui doveva essere posta in custodia cautelare in carcere. Ma per quattro giorni è stata irreperibile. La polizia belga l’aveva cercata a Bruxelles senza trovarla, nemmeno quando i suoi uffici erano stati perquisiti e posti sotto sequestro, nella maxi inchiesta della procura europea che riguarda l’azienda cinese Huawei, accusata di aver corrotto almeno quindici eurodeputati attraverso alcuni lobbisti.

Ricerca europea e inserimento nel Sistema Schengen

Per ampliare le ricerche in campo europeo di Lucia Simeone, detta Luciana, assistente al Parlamento europeo di 47 anni, originaria di Ercolano e segretaria dell’eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello, gli investigatori del Belgio avevano inserito il mandato d’arresto nel Sistema d’Informazione Schengen, la banca dati investigativa utilizzata anche dallo SdI (Sistema d’Indagine) delle forze di polizia italiane.

Arresto a Marcianise e operazione “Generazione”

Quando la donna, rientrata in Campania, si è recata in un hotel a Marcianise, in provincia di Caserta, è stata individuata dalla polizia grazie al sistema “Web Alloggiati”, che ha generato un alert. Gli agenti del Commissariato e della Questura di Caserta si sono precipitati nella struttura e l’hanno arrestata, conducendola presso la sezione femminile del carcere di Secondigliano, in attesa della convalida del mandato d’arresto da parte della Corte d’Appello di Napoli, che dovrà decidere sull’eventuale estradizione in Belgio.

L’operazione sulla presunta corruzione, denominata “Generazione”, ha portato nei giorni scorsi a 21 perquisizioni e al sequestro di almeno due uffici utilizzati da assistenti parlamentari. Tra gli italiani coinvolti nella vicenda figura anche Valerio Ottati, considerato un lobbista del colosso cinese Huawei, attivo in alcuni stati europei per la realizzazione della rete mobile 5G.

Perquisizioni all’Eurocamera e indagini correlate

L’inchiesta, condotta dalla giustizia belga, ha già portato all’arresto di quattro lobbisti legati a Huawei, sospettati di aver corrotto una quindicina di ex ed attuali eurodeputati per favorire gli interessi cinesi in Europa. Tuttavia, fino a oggi, nessun eurodeputato o assistente risultava tra gli indagati.

Nel corso delle perquisizioni all’Eurocamera, gli investigatori belgi avevano sequestrato temporaneamente gli uffici di due assistenti parlamentari legati a Forza Italia, rimuovendo poi i sigilli all’inizio della settimana. Intanto, i media belgi hanno riferito che l’ex eurodeputato di Azione Giuseppe Ferrandino e Martusciello sono sotto la lente della Procura europea (Eppo) per presunte irregolarità nelle loro note spese. Fonti della procura hanno confermato che l’indagine a carico di Martusciello è tuttora in corso, escludendo però l’emissione di mandati d’arresto nei suoi confronti.

Dichiarazioni legali e ruolo dell’indagata

I reati contestati a Simeone sono associazione per delinquere, riciclaggio e corruzione, ma “ancora non sappiamo nello specifico a cosa siano collegate le accuse”, ha dichiarato l’avvocato Antimo Giaccio, difensore dell’indagata. “Lei era comunque una mera esecutrice di ordini, svolgeva il ruolo di segretaria”, ha aggiunto il legale.

Stato di custodia e prossimi sviluppi

Coinvolta in un’inchiesta su corruzione e riciclaggio, la donna è in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia, fissato per sabato mattina dalla Corte d’Appello di Napoli.

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