Il Napoli, attualmente in una posizione di rilievo nella classifica di Serie A 2024-2025, in piena lotta per le posizioni di vertice e con un occhio all’Europa, si trova di fronte a un bivio cruciale. Pur non avendo bissato il trionfo della stagione 2022-2023, la squadra partenopea dimostra una continuità di rendimento che la proietta tra le protagoniste del calcio italiano.

Ma come può la società capitalizzare questa solidità e proiettarsi verso una crescita sostenibile, che le consenta di competere stabilmente con i grandi club europei? La risposta non è univoca, ma risiede in un caleidoscopio di fattori: una gestione finanziaria accorta, lo sviluppo di un brand riconoscibile a livello globale e l’audacia di esplorare nuove, e talvolta inesplorate, opportunità di guadagno.

Il recente interesse per giovani talenti come Marianucci, Beukema e Solet, dimostra la chiara volontà del club di costruire un futuro solido investendo oculatamente. La strada però è lunga e tortuosa.

Il fondamento della crescita: ricavi strutturali e brand value

Per comprendere appieno il potenziale di crescita del Napoli, è indispensabile analizzare le fondamenta su cui si basa l’economia di un club calcistico moderno: i ricavi strutturali. Questi, lungi dall’essere un mero elenco di voci di bilancio, rappresentano il vero motore propulsivo di una società ambiziosa.

I ricavi da stadio (matchday) sono fondamentali: ogni partita casalinga è un’occasione unica per generare introiti. Non si tratta solo della vendita dei biglietti, ma di tutta l’esperienza che ruota attorno all’evento: dal merchandising alle consumazioni, fino alla possibilità di offrire servizi esclusivi ai tifosi più affezionati.

Le sponsorizzazioni sono altrettanto cruciali: trovare partner commerciali disposti a investire nel brand Napoli è essenziale. Un accordo di sponsorizzazione ben strutturato non è una semplice transazione finanziaria, ma una vera e propria partnership, in cui entrambe le parti traggono vantaggio dalla visibilità e dal prestigio reciproci.

Il merchandising riveste un ruolo di primo piano: il Napoli ha una tifoseria appassionata e diffusa in tutto il mondo. Sfruttare questo potenziale attraverso una linea di prodotti ufficiali accattivanti, originali e di alta qualità è fondamentale per incrementare i ricavi e rafforzare il senso di appartenenza dei tifosi.

I diritti televisivi, infine, rappresentano una fonte di guadagno sempre più rilevante: in un’epoca in cui il calcio è sempre più fruito attraverso canali digitali e piattaforme streaming, ottimizzare la distribuzione dei contenuti audiovisivi è cruciale. Raggiungere un pubblico globale, attraverso accordi strategici con emittenti internazionali, significa moltiplicare esponenzialmente le entrate derivanti dai diritti televisivi.

Le aree di miglioramento specifiche per il Napoli

Se le fondamenta sono solide, è sulle aree di miglioramento che si gioca la vera partita della crescita. Il Napoli ha di fronte a sé diverse sfide, ma anche opportunità uniche da cogliere.

Il marketing digitale è la prima: Real Madrid e Barcellona, con le loro strategie digitali all’avanguardia, dimostrano come un club possa trasformare la propria base di tifosi in una vera e propria community globale. Il Napoli deve seguire questo esempio, investendo in campagne di marketing mirate, personalizzate e capaci di coinvolgere i tifosi a livello emotivo.

I social media, in questo contesto, sono uno strumento potentissimo: non solo per promuovere il merchandising, ma anche per creare un dialogo costante con i supporter, raccogliere feedback e costruire un’immagine del club moderna e dinamica.

Le sponsorizzazioni sono un’altra area chiave, da intendere oltre i confini tradizionali. Non ci si può più limitare ai settori tradizionali: è necessario guardare oltre, esplorando partnership con aziende innovative, anche in ambiti apparentemente lontani dal calcio.

La Premier League, in questo senso, è un modello da imitare: la diversificazione degli sponsor, la ricerca di collaborazioni strategiche e l’apertura a settori emergenti (come le criptovalute o la canapa light, citata in uno degli articoli di riferimento) sono elementi chiave per massimizzare le entrate e rendere il brand più appetibile a livello internazionale.

In quest’ottica, emerge il tema del gioco. Un tempo, il binomio calcio-casinò era florido e reciprocamente vantaggioso. Sponsorizzazioni di rilievo, come quella di Betclic con la Juventus o di Bwin con il Milan, testimoniavano un’epoca in cui il settore del gioco d’azzardo contribuiva in modo significativo alle finanze dei club italiani.  Il Decreto Dignità del 2018, tuttavia, ha segnato una battuta d’arresto, bandendo di fatto le sponsorizzazioni di questo tipo.

Le conseguenze, in termini di mancati introiti, sono state significative, soprattutto se confrontate con la realtà di altri campionati europei, come la Premier League o la Liga (prima delle recenti restrizioni). La portata e il valore dei principali brand che figurati nei siti specializzati del settore testimoniano la perdurante popolarità del settore, nonostante le limitazioni imposte al mondo del calcio. Portando una riflessione sull’opportunità, forse persa, di sfruttare un mercato potenzialmente ricco, pur nel rispetto delle normative vigenti.

Lo stadio di proprietà: un sogno possibile?

La Juventus, con il suo Allianz Stadium, ha dimostrato che possedere un impianto moderno e funzionale non è solo un vantaggio sportivo, ma anche e soprattutto economico. Un stadio di proprietà permette di controllare totalmente i ricavi delle partite, di organizzare eventi extra-calcistici e di offrire ai tifosi un’esperienza di livello superiore. Per il Napoli, la questione dello stadio è da tempo al centro del dibattito. Sebbene le sfide non manchino, l’idea di un impianto di proprietà, moderno e multifunzionale, rappresenta un obiettivo ambizioso ma potenzialmente dirimente per il futuro del club.

Infine, tra le possibilità di incremento delle entrate ci sono gli eventi extra-calcistici, ovvero trasformare lo stadio in un hub di intrattenimento. Uno stadio moderno non è solo un luogo dove si giocano partite di calcio. Può diventare un vero e proprio centro di intrattenimento, ospitando concerti, conferenze, eventi culturali e spettacoli di vario genere. Diversificare l’offerta, aprendo le porte a un pubblico più ampio e variegato, significa non solo aumentare le entrate, ma anche rafforzare il legame con la città e la comunità locale.

In conclusione la crescita del Napoli è un percorso complesso, che richiede visione strategica, capacità di innovazione e una gestione finanziaria impeccabile. Non esiste una formula magica, ma una moltitudine di fattori da considerare e ottimizzare. Dallo sviluppo del brand alla ricerca di nuove fonti di reddito, dalla valorizzazione della tifoseria all’esplorazione di partnership inedite, il Napoli ha di fronte a sé un futuro ricco di sfide, ma anche di straordinarie opportunità.

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