Sold out a Sala Assoli-Moscato per la mostra “Gli occhi della Palestina” di Francesco Cito

Non solo una mostra con alcuni degli scatti più emblematici e significativi di Cito, definito da Ferdinando Scianna “il miglior fotogiornalista italiano” ma una vera e propria lezione di storia durante la quale il maestro ha ripercorso tutte le fasi del conflitto Israelo-Palestine

Pienone all’inaugurazione, una presenza numerosa che si è registrata per tutto il fine settimana e che prosegue invariata, in via Lungo Teatro, ai Quartieri Spagnoli a Napoli, per uno degli appuntamenti più attesi della IX edizione Il Sabato della Fotografia, rassegna dedicata al linguaggio fotografico a cura di Pino Miraglia.

Non solo una mostra con alcuni degli scatti più emblematici e significativi di Cito, definito da Ferdinando Scianna “il miglior fotogiornalista italiano” ma una vera e propria lezione di storia durante la quale il maestro ha ripercorso tutte le fasi del conflitto Israelo-Palestine e i suoi sviluppi sociali e politici, testimoniando momenti cruciali come la prima Intifada, gli accordi di Oslo, la seconda Intifada e la costruzione del muro, i campi profughi e la terribile crisi umanitaria purtroppo ancora in corso oggi.

Una guerra che Cito documenta da oltre 40 anni, immagini di un genocidio, che si ripetono e si sovrappongono come se il tempo si fosse fermato, spettatore indifferente e sordo al grido di dolore di un popolo morente. Un pugno nello stomaco gli sguardi carichi di terrore dei bambini martoriati, immortalati dalle immagini proiettate nel video “L’innocenza negata” di Cito e Luciano Laghi Benelli. Al termine del racconto di Francesco Cito che ha dato vita a riflessioni e confronti con la platea, ha fatto seguito la proiezione del film Il tempo che ci rimane di Elia Suleiman.

La mostra che si articola in un percorso espositivo di 24 immagini, una videoproiezione di 80 fotografie e una postazione audio denominata Voci per la Palestina, dalla quale è possibile ascoltare poesie e testi letterari palestinesi da un gruppo di straordinari attori, sensibili alla storia palestinese e alla tragica “evoluzione” di questi ultimi due anni, come: Carlo Cerciello, Fabio Cocifoglia, Antonello Cossia, Rosalba Di Girolamo, Cristina Donadio, Manuela Mandracchia, Vincenza Modica, Lino Musella, Dalal Suleiman, Imma Villa che hanno, infatti, prestato la propria voce per accompagnare il racconto in immagini del fotografo, potrà essere visitata gratuitamente, fino all’11 maggio. L’obiettivo è quello di informare e sensibilizzare l’opinione offrendo uno sguardo autentico e profondo sulla vita quotidiana dei palestinesi ma anche di due popoli in conflitto da 70 anni, nella speranza che si possa tornare “ad essere umani” e prima o poi scoppi la pace.

L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti e la mostra sarà visitabile fino all’11 maggio durante gli eventi in programmazione. Per info e prenotazioni è possibile contattare il numero 345 467 9142 oppure scrivere a assoli@casadelcontemporaneo.it

Chi è Francesco Cito

Nato a Napoli nel 1949, Francesco Cito è uno dei più importanti fotoreporter italiani. Ha iniziato la sua carriera nel Regno Unito, collaborando con testate internazionali come The Sunday Times Magazine e The Observer. Tra i primi a documentare clandestinamente l’occupazione sovietica in Afghanistan, ha seguito numerosi conflitti tra Medio Oriente e Balcani, dedicando particolare attenzione alla questione palestinese ed è’ stato inviato speciale durante la Guerra del Golfo.

Le sue immagini hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi, tra cui il primo premio al World Press Photo per il reportage sul Palio di Siena nel 1996. Ha lavorato con alcune delle maggiori testate italiane e internazionali, tra cui Life, Paris Match, Stern, Epoca, Il Venerdì di Repubblica e Panorama, distinguendosi per il suo sguardo crudo e realistico sulla realtà dei conflitti contemporanei.

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