È stata sospesa per sessanta giorni l’attività di locazione turistica pura per una struttura ricettiva situata nel quartiere Arenella, a Napoli. A deciderlo è stato il Questore di Napoli, su proposta del Commissariato Vomero, a seguito di un grave episodio avvenuto lo scorso 14 marzo.

La scoperta della coppia: “Ci sono delle telecamere nella stanza”

Quel giorno, una coppia di turisti aveva contattato le forze dell’ordine riferendo di aver notato due telecamere nascoste all’interno della stanza a loro assegnata. I due ospiti, visibilmente scossi, hanno raccontato agli agenti del Commissariato Vomero che, durante il soggiorno, si erano accorti della presenza sospetta di dispositivi elettronici camuffati, e che a un controllo più attento erano emerse delle microcamere attive, una posizionata nel bagno e un’altra nella camera da letto.

L’intervento degli agenti e la denuncia del proprietario

Allertati dalla coppia, i poliziotti si sono recati immediatamente presso la struttura. Gli agenti hanno effettuato una perquisizione e riscontrato la presenza delle due microcamere, confermando che erano perfettamente funzionanti e attive al momento dell’intervento.

Gli investigatori hanno provveduto a sequestrare i dispositivi e a denunciare il proprietario dell’immobile con l’accusa di diffusione di riprese e registrazioni fraudolente, ai sensi delle normative vigenti in materia di tutela della privacy e del trattamento illecito di dati personali.

La misura del Questore: pericolo per la sicurezza pubblica

Alla luce della gravità dell’accaduto, il Questore ha ritenuto necessario adottare un provvedimento urgente di sospensione dell’attività, ritenendo che la struttura costituisse un concreto pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.

Il provvedimento – che ha valenza di 60 giorni – ha lo scopo di interrompere immediatamente l’attività turistica, impedendo ulteriori rischi per altri ospiti e garantendo la tutela dei diritti fondamentali delle persone.

Le indagini proseguono

Intanto, proseguono le indagini da parte della Polizia di Stato, coordinate dalla Procura di Napoli, per accertare eventuali precedenti episodi simili e per capire se le immagini siano state archiviate o diffuse attraverso altri canali. Gli inquirenti stanno analizzando il materiale sequestrato e valutando anche la possibile installazione di ulteriori dispositivi in altri ambienti dell’appartamento.

Non è escluso che possano emergere altri soggetti coinvolti o che la pratica fosse ripetuta nel tempo ai danni di ignari turisti.

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