Napoli: Addio a Roberto De Simone, genio della cultura napoletana e italiana

Napoli piange la scomparsa di uno dei suoi figli più illustri. Si è spento all’età di 91 anni Roberto De Simone, autore e regista teatrale, figura centrale della cultura partenopea e nazionale. Scrittore, musicista, drammaturgo, musicologo e intellettuale visionario, era noto al grande pubblico soprattutto per il suo capolavoro, “La Gatta Cenerentola”. Ex direttore artistico del Teatro di San Carlo e del Conservatorio San Pietro a Majella, De Simone ha lasciato un segno indelebile nella storia culturale del nostro Paese.

Il maestro è morto nella serata di domenica 6 aprile 2025, intorno alle ore 21. La notizia è stata diffusa lunedì 7. Al suo capezzale, nell’appartamento di via Foria, al Palazzo De Gregorio di Sant’Elia, c’erano la sorella Giovanna e il nipote Alessandro. È stata allestita una camera ardente al Teatro di San Carlo, dalle ore 13 di martedì 8 fino a mercoledì mattina. I funerali si terranno nel Duomo di Napoli alle ore 16 di mercoledì 9 aprile e saranno officiati dal cardinale Domenico Battaglia. Il Comune ha disposto il lutto cittadino, con bandiere a mezz’asta.

“Siamo profondamente addolorati per la morte del maestro Roberto De Simone. Napoli perde un riferimento culturale che ha saputo portare nei decenni la nostra città in giro per il mondo, coniugando le antiche tradizioni con una straordinaria attitudine innovativa. A De Simone eravamo strettamente legati, consapevoli della sua grandezza artistica: per i suoi 90 anni, durante i festeggiamenti del Capodanno, a San Domenico Maggiore gli dedicammo un omaggio nell’ambito del progetto ‘Napoli Città della Musica’. Il concerto ‘Natale a Napoli alla Corte di Carlo di Borbone’ – realizzato dall’orchestra La Nuova Polifonia diretta da Alessandro De Simone insieme al coro Ensemble Vocale di Napoli – rappresentò un momento molto emozionante. Napoli e l’Amministrazione comunale ricorderanno De Simone come merita, per il suo apporto alla cultura italiana ed internazionale. Nell’ambito del compleanno per i 2500 anni della città, avevamo già previsto una mostra per ripercorrere la sua produzione al San Carlo”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

La sua carriera è stata costellata di incarichi prestigiosi: direttore artistico del Teatro San Carlo (1981-1987), direttore per “chiara fama” del Conservatorio San Pietro a Majella dal 1995 fino alle dimissioni nel 2000, Accademico di Santa Cecilia dal 1999. Tuttavia, la sua grandezza non si esaurisce nei ruoli istituzionali. De Simone ha rivoluzionato la scena culturale campana, diventando promotore del recupero delle tradizioni popolari e della musica folk a partire dagli anni Sessanta, anche grazie alla fondazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare.

Nel corso della sua lunga carriera, ha composto opere memorabili: dall’album Io Narciso Io (1985) al Requiem in memoria di Pier Paolo Pasolini, da Il Canto de li Cunti a Populorum Progressio, fino a Eleonora (1999), in occasione del bicentenario della rivoluzione napoletana. Ha curato regie per le opere di Mozart, Verdi, Rossini e Pergolesi nei teatri di tutto il mondo. Ha anche collaborato con Edoardo Bennato per l’album Non farti cadere le braccia.

Nel 2022, su proposta del ministro della Cultura Dario Franceschini, fu avviata per De Simone la procedura per il vitalizio della Legge Bacchelli, destinata agli artisti italiani in condizioni di difficoltà economica.

Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, scrive: «Poliedrico e geniale, nei vari generi musicali ed artistici De Simone è stato un magnifico cantore dei sentimenti più profondi della cultura e dell’umanità napoletana. Della lingua partenopea è stato studioso rigoroso ed appassionato, esaltandone tutte le sfumature creative e facendola conoscere ed apprezzare al mondo intero. Roberto De Simone ha ispirato generazioni di musicisti, cantanti, scrittori. La sua “Gatta Cenerentola”, solo per citare una delle sue tante opere, è un patrimonio dell’umanità, straordinaria sublimazione della fantasia. A familiari, amici, e compagni d’arte, la nostra vicinanza e il più profondo cordoglio».

Al nome dell’artista scomparso restano sicuramente legate due opere. La prima è “La Gatta Cenerentola”, considerato il suo capolavoro. Ispirata all’omonima fiaba contenuta nel seicentesco “Lo Cunto de li Cunti” di Giambattista Basile, alle sue varianti tramandate oralmente nell’area campana e non solo, “La Gatta Cenerentola” è una commistione di melodramma, opera buffa e musical colto dalle tinte barocche, ambientata in una Napoli caratterizzata da munacielli e femmenielli, dalle lavandaie, da una matrigna sette volte vedova, da sette sorellastre, dalla soldataglia spagnola padrona del campo.

Altro capolavoro è la sua versione de “La cantata dei pastori“, resa celebre dall’interpretazione di Peppe e Concetta Barra. Nata sull’opera tardo-seicentesca di Andrea Perrucci, in cui viene rappresentata la nascita di Gesù, la “Cantata” racconta le congiure di Belfagor e del suo demoniaco seguito per scongiurare la nascita del Bambino e tutti i tentativi di uccidere Giuseppe e Maria, sventati di volta in volta dall’Arcangelo e da Razzullo, uno scrivano partenopeo impegnato nel censimento della popolazione ma smarritosi nelle campagne.

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, su X: «Esprimo sincero cordoglio per la scomparsa del maestro Roberto De Simone, protagonista straordinario della cultura italiana e ambasciatore autorevole della tradizione musicale e teatrale napoletana nel mondo. Regista, compositore, musicologo e intellettuale illuminato, De Simone ha saputo coniugare genialità artistica e rigore scientifico, dando voce all’immenso patrimonio culturale popolare e alle radici profonde del nostro Paese. Ai suoi familiari le condoglianze del ministero della Cultura».

Sarah Riera

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