San Giovanni a Teduccio torna protagonista sul piccolo schermo, ma non senza polemiche. Dopo le riprese invernali, attori e troupe della serie “Gomorra le origini” faranno nuovamente tappa nella zona orientale di Napoli per girare altre scene del prequel della seguitissima serie TV firmata Sky. La regia è affidata a Marco D’Amore, e la produzione – articolata in sei episodi – racconterà l’ascesa criminale del giovane Pietro Savastano.
Il prossimo appuntamento con le riprese è fissato per venerdì 25 aprile: per tutta la giornata, dalle 8 alle 19, sarà interdetto al traffico un tratto di circa mezzo chilometro di corso San Giovanni, compreso tra gli incroci con via Bernardo Quaranta e via Principe di San Nicandro.
La scelta di ambientare la serie a Napoli Est ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato c’è l’orgoglio di chi si dice felice di vedere scorci del proprio quartiere immortalati in una produzione internazionale che sarà distribuita in numerosi paesi. Dall’altro lato, molti abitanti di San Giovanni a Teduccio criticano duramente questa decisione. Già durante le riprese invernali, in tanti si erano lamentati per i disagi alla circolazione e le chiusure stradali dovute alla modalità “stop and go” necessaria per consentire la presenza di attori e telecamere.
Ma le perplessità non si fermano al piano logistico: secondo una parte della comunità locale, le nuove puntate della serie basata sull’omonimo bestseller di Roberto Saviano trasmetterebbero un’immagine distorta e negativa del quartiere. “Ancora una volta il nostro quartiere viene usato come sfondo per raccontare storie di criminalità e degrado. Le riprese di Gomorra Le origini stanno sfruttando le nostre strade, i nostri palazzi e i nostri spazi abbandonati mostrando un’immagine ferma agli anni ‘70, senza progresso, senza cura, senza speranza. Ma noi sappiamo che San Giovanni a Teduccio è molto di più” si legge in un post social diventato virale all’interno di un gruppo Facebook molto frequentato dai residenti del quartiere.
Nonostante le divisioni, le telecamere torneranno presto a raccontare, ancora una volta, le origini del male in un territorio che, come sempre, è molto più complesso di quanto mostrino le luci del set.
Sarah Riera