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“Il legno che non bruciò a Ercolano”, un viaggio nella vita quotidiana dell’antichità

"Il legno che non bruciò a Ercolano", un viaggio nella vita quotidiana dell’antichità

Dopo un anno di esposizione nella Reggia borbonica di Portici, una straordinaria collezione di circa 40 reperti in legno torna finalmente a casa: l’Antiquarium degli Scavi di Ercolano ospita la mostra permanente “Il legno che non bruciò a Ercolano“. L’esposizione ricostruisce l’ambiente tipico di una domus dell’antica città e approfondisce anche la vita marinaresca, grazie al vicino padiglione della Barca.

Letti, tavolini, armadi, altari domestici: sono tutti mobili, arredi domestici, attrezzi, decorazioni e persino la base di un gozzo ante litteram, sopravvissuti incredibilmente per duemila anni. A conservarli, la devastante eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: la coltre di fango piroclastico alta 20 metri, priva di ossigeno, ha permesso la carbonizzazione, ma non la combustione del materiale ligneo.

“Solo a Ercolano si possono ammirare così tanti mobili in legno, dai letti ai tavolini, fino agli armadi e ai piccoli altari domestici”, sottolinea il direttore del Parco archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, che aggiunge: “Questo approccio unisce la tutela del patrimonio con una fruizione ottimale da parte del pubblico. Abbiamo mostrato gli ori, il cibo a Villa Campolieto e ora i legni tornano qui nell’Antiquarium“.

Una parte della raccolta risale agli scavi condotti da Amedeo Maiuri a partire dagli anni Venti del Novecento. Nuove scoperte sono emerse anche dalle campagne archeologiche del primo decennio del XXI secolo, tra cui frammenti in legno e avorio, resti di un tetto e un controsoffitto ligneo policromo, appartenenti al salone dei marmi della Casa del Rilievo di Telefo. Le ricerche, in collaborazione con il Packard Humanities Institute, mirano a sviluppare strategie di conservazione sempre più efficaci, anche grazie al costante monitoraggio microclimatico degli ambienti espositivi.

Anche il direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna, evidenzia il valore dell’esposizione: “I visitatori potranno ammirare qualcosa che non si vede di frequente nei nostri musei, cioè arredi delle case in materiale organico, in legno, che di solito scompaiono per la fragilità del materiale e che invece qui si conservano per le dinamiche dell’eruzione. Sono oggetti che raccontano ancora oggi la vita di chi abitava la città antica”.

A margine dell’inaugurazione, è stata confermata la presenza ad interim di Francesco Sirano alla guida del Parco. “E’ importante assicurare la continuità per Ercolano. Quindi avocherò a me la direzione del Parco e delegherò Francesco Sirano a continuare questo percorso, in attesa del nuovo direttore“, ha spiegato ancora Osanna.

Infine, il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione: “La nostra amministrazione comunale continuerà a investire in cultura e nella formazione dei giovani, convinti che lo studio e l’impegno sono l’unico vero ascensore sociale e che, assieme alla bellezza, può diventare il vero motore di sviluppo del nostro territorio. Voglio complimentarmi con il direttore Sirano per la riconferma. Con questa inaugurazione aumenta l’offerta turistica della città di Ercolano, a cui deve però corrispondere una crescita culturale“.

Sarah Riera

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