Dopo un purgatorio durato ben sette anni l’Avellino conquista l’accesso alla serie B direttamente, vincendo il girone C di serie C.

La formazione guidata da mister Raffaele Biancolino lo fa al termine di un campionato combattuto piegando la resistenza di Audace Cerignola, Monopoli, Crotone, Benevento e Potenza pugnaci avversarie sul campo. I verdi guadagnano l’aritmetica certezza con una giornata d’anticipo vincendo contro il Sorrento e sfruttando la contemporanea sconfitta del Cerignola contro l’Altamura.

Alla fine la classifica dice Avellino primo a 72 punti e Cerignola seconda a 64.

La chiave del successo irpino

I Lupi hanno atteso ben sette lunghi anni per riconquistare la B, quando nel 2018 furono estromessi per un ritardo nella presentazione della fideiussione e retrocessi in serie D.

Questa stagione non era iniziata sotto i buoni auspici per gli irpini con una partenza davvero molto lenta, nonostante una programmazione fatta di grossi investimenti.

La dirigenza con l’amministratore unico Angelo Antonio D’Agostino decise di cambiare i quadri tecnici esonerando mister Michele Pazienza e il direttore tecnico Giorgio Perinetti, e chiamando mister Raffaele Biancolino (ex bomber dei Lupi, il Pitone come soprannome) dalla Primavera,  alla sua prima esperienza alla guida tecnica nei prof e il ds Mario Aiello.

Scelta azzeccata per ricominciare la scalata al vertice di un girone segnato dalle radiazioni di Turris e Taranto, che hanno contribuito a modificare la classifica nel girone di ritorno.

Nel mercato invernale ottimo l’ingaggio del bomber Facundo Lescano dal Trapani che assieme a Chicco Patierno ha contribuito alla vittoria del campionato a suon di reti, anche grazie a una rosa davvero competitiva per categoria.

Alla fine della stagione l’Avellino ha segnato 59 reti e subite 25, facendo registrare numeri da record, con una media punti di 2.  44 a partita.

Festa in città

Dopo il fischio finale a Potenza a fine partita, terminata 2-1 con la decima vittoria di fila degli irpini, contro i costieri rossoneri di mister Giovanni Ferraro (il Sorrento ha giocato al Viviani i match casalinghi per l’indisponibilità del Campo Italia) grande festa in campo con i circa mille tifosi irpini al seguito e continuata poi ad Avellino con  tutta la cittadinanza, dopo aver visto la partita su maxi schermo, che ha accolto la squadra in serata con bandiere, vessilli, fumogeni e fuochi d’artificio.

I protagonisti della squadra

L’Avellino ha giocato con il 4-3-1-2 molto offensivo con il duo Patierno-Lescano in avanti, tra i rifinitori i vari Panico, D’Ausilio, Russo. In difesa Iannarilli è stato il pipelet esperto, poi Cancellotti, Rigione, Manzi, Enrici, Cionek, Frascatore, Arzillo hanno dato man forte alla munifica retroguardia. A centrocampo hanno dettato legge Armellino, Palumbo, Pamiero, Rocca, Sounas.

L’obiettivo dell’Avellino è ora vincere la Supercoppa dove parteciperanno le altre vincitrici degli altri gironi, e cioè la Virtus Entella e una tra Padova e Vicenza.

Successivamente si penserà ai piani per affrontare al meglio la serie B dove l’Avellino non vorrà sicuramente recitare un ruolo di comparsa in virtù della sua storia blasonata con tante partecipazioni nei campionati di serie A a cavallo degli anni Ottanta.

Domenico Ferraro 

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