La Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato questa mattina, con una nota solenne, la morte di Papa Francesco, all’anagrafe Jorge Mario Bergoglio, nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires. Il Pontefice è deceduto alle ore 7:35 presso la residenza di Santa Marta, dove si trovava in convalescenza dopo un lungo ricovero al Policlinico Gemelli.
A darne comunicazione ufficiale è stato il cardinal Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, con parole cariche di commozione:
“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.
L’ultima apparizione pubblica per la Pasqua
Ieri, domenica di Pasqua, Papa Francesco aveva commosso il mondo apparendo per quella che ora si rivela la sua ultima benedizione pubblica, affacciandosi dalla Loggia delle Benedizioni in Piazza San Pietro per pronunciare poche ma toccanti parole:
“Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua. Incarico il Maestro delle Cerimonie di leggere il messaggio”.
La lettura del messaggio Urbi et Orbi era stata infatti affidata a mons. Diego Ravelli. A sorpresa, nonostante le precarie condizioni di salute, il Papa aveva poi compiuto un giro in papamobile tra la folla festante, in quello che ora appare come un simbolico saluto d’addio al popolo di Dio.
Da Pompei le preghiere per Papa Francesco
“Silenzio e preghiera. La notizia della morte di Papa Francesco, giunta improvvisa dopo la Pasqua di Risurrezione, ha fatto scendere su Pompei una profonda tristezza, rimarcata dal suono delle campane a lutto. Il dolore si è fatto subito preghiera e il Rosario ha raccolto la commozione dei fedeli, che come ogni giorno stanno giungendo in santuario.
L’Arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, insieme a tutto il clero della città mariana, ai diaconi, ai religiosi, ai laici, dopo l’annuncio della morte di Papa Francesco, si è raccolto in preghiera dinanzi al Quadro della Madonna di Pompei, l’Immagine dinanzi alla quale Bergoglio pregò nella sua visita del 21 marzo 2015.
Quello che tanti devoti stanno percorrendo oggi è un pellegrinaggio che si sta ammantando di mestizia, un sentimento confortato dalla certezza dell’abbraccio del Santo Padre con il Signore, che ha tanto amato, servendolo con amore e dedizione, riconoscendolo nei piccoli del Vangelo”. Così si legge in un comunicato del Santuario di Pompei.
Continueremo a pregare per lui ogni giorno, certi che il Santo Padre, oggi accanto al Padre e alla sua Mamma celeste, continuerà a pregare per noi dal Paradiso”.
Una lunga malattia affrontata con tenacia
Il Pontefice era stato ricoverato per oltre un mese al Policlinico Gemelli, dove era stato inizialmente curato per una bronchite, complicatasi poi in una polmonite bilaterale. Le sue condizioni si erano stabilizzate al punto da permetterne il rientro a Casa Santa Marta, ma restava sotto costante monitoraggio medico. Nei giorni scorsi si era parlato di un lento recupero, ma la sua apparizione pasquale aveva commosso e sorpreso anche i più vicini collaboratori.
Papa Francesco: un pontificato rivoluzionario
Eletto 266° Papa della Chiesa cattolica il 13 marzo 2013, Francesco è stato il primo pontefice proveniente dal continente americano, il primo gesuita e anche il primo a scegliere il nome di Francesco, in onore del santo di Assisi.
Durante i 12 anni di pontificato, Bergoglio ha lasciato un’impronta profonda nella Chiesa e nel mondo, affrontando temi come la povertà, la giustizia sociale, la trasparenza vaticana, il dialogo con le altre religioni, l’ambiente (con l’enciclica Laudato si’) e riformando radicalmente la Curia Romana.
La nuova liturgia funebre voluta da Francesco
Nel 2024, Papa Francesco aveva approvato una nuova edizione dell’”Ordo Exsequiarum Romani Pontificis”, rivisitando il rito stabilito da Giovanni Paolo II nel 2000 e già usato per i funerali di Wojtyla (2005) e Benedetto XVI (2023).
Il nuovo rito prevede:
- Constatazione della morte nella cappella, non più nella camera.
- Deposizione immediata nella bara, con esposizione del corpo già nella cassa aperta.
- Eliminazione delle tre tradizionali bare (cipresso, piombo, rovere): sarà utilizzata una sola bara di legno con interno in zinco.
- Esclusione del pastorale papale accanto al feretro.
- Mantenimento delle tre “stazioni” tradizionali: nella casa del defunto, nella Basilica, al luogo della sepoltura.
- La salma non sarà più traslata al Palazzo Apostolico, ma resterà a Santa Marta fino all’esposizione pubblica.
La sepoltura a Santa Maria Maggiore
Coerentemente con la sua visione pastorale, Francesco aveva deciso di non essere tumulato nelle Grotte Vaticane, preferendo la Basilica di Santa Maria Maggiore, luogo a lui carissimo per la devozione alla Madonna Salus Populi Romani. Il feretro sarà dunque accolto nella chiesa romana al termine delle esequie in San Pietro.
La Sede Vacante e il prossimo Conclave
Con la morte di Papa Francesco si apre ufficialmente la Sede Apostolica Vacante, disciplinata dalla costituzione “Universi Dominici Gregis” di Giovanni Paolo II e dal motu proprio “Normas Nonnullas” di Benedetto XVI (2013).
Le tappe previste:
- Il Collegio dei Cardinali si riunisce per stabilire tempi e modalità delle esequie e dell’esposizione pubblica della salma.
- Iniziano i novendiali, nove giorni consecutivi di messe in suffragio.
- Dopo l’ultimo giorno di novendiali, si entra nel tempo utile per il Conclave, che dovrà iniziare non prima di 15 giorni e non oltre 20 dalla morte del Papa, a meno che tutti i cardinali siano già presenti in Vaticano.
Il Conclave: regole e procedure
- Il Collegio dei Cardinali elettori (tutti i cardinali sotto gli 80 anni) si riunirà presso la Domus Santa Marta, rimanendo completamente isolato dal mondo esterno.
- La Cappella Sistina sarà chiusa e protetta da ogni intrusione.
- Gli elettori saranno tenuti al giuramento di segretezza assoluta.
- Si svolgerà una messa pro eligendo Papa, dopodiché inizierà l’elezione vera e propria.
- La forma di elezione prevista è quella per scrutinio segreto: servirà la maggioranza dei due terzi dei voti espressi.
- Una volta eletto, il Papa dovrà accettare formalmente, scegliere il proprio nome pontificale, e solo allora sarà annunciato al popolo con il tradizionale “Habemus Papam”.
Il cordoglio del mondo
In tutto il mondo si susseguono messaggi di cordoglio, dolore e gratitudine per la figura di un pontefice amatissimo, spesso definito il Papa dei poveri e il Papa della misericordia. Leader religiosi e civili, fedeli e semplici cittadini affollano Piazza San Pietro, dove da questa mattina si moltiplicano le preghiere e i canti in onore di Papa Francesco. La Basilica di San Pietro si prepara ad accogliere la sua ultima grande liturgia, mentre la Chiesa guarda già al futuro, con il cuore colmo di commozione e riconoscenza.