Maxi sequestro di beni a Ercolano, per una frode fiscale da 4,5 milioni di euro. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta e per equivalente, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura partenopea, Sezione Criminalità Economica.
Il provvedimento riguarda una società a responsabilità limitata attiva nel commercio all’ingrosso di articoli in pelle e il suo rappresentante legale, indiziati di aver utilizzato fatture per operazioni inesistenti. Il sequestro ammonta a 877.258 euro e ha interessato beni mobili registrati (3 veicoli), 9 terreni e disponibilità finanziarie.
Secondo quanto emerso da una verifica fiscale condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Portici, la società avrebbe occultato ricavi per oltre 4,5 milioni di euro e registrato in contabilità fatture false per circa 2 milioni di euro. Le fatture erano emesse da 14 società cartiere localizzate in Campania, intestate a prestanome inconsapevoli, tra cui due soggetti agli arresti domiciliari al momento delle indagini, e prive di strutture operative reali.
Gli accertamenti hanno inoltre evidenziato che la società ha percepito indebitamente oltre 4.000 euro di contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Rilancio.
Alla luce delle indagini, numerose persone sono state denunciate alla Procura di Napoli per reati fiscali e finanziari, tra cui dichiarazione fraudolenta, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazione infedele e indebita percezione di erogazioni pubbliche.
Il sequestro è stato disposto per l’intero importo ritenuto sottratto a tassazione, ai fini dell’IVA e dell’IRES.
Sarah Riera