Il 26 aprile 2025, Castellammare di Stabia si è stretta intorno alla famiglia di Carmine Parlato, il macchinista 59enne dell’Eav morto nella tragedia della funivia del Monte Faito. Nella Cattedrale della città, gremita di persone, si sono svolti i funerali officiati dall’arcivescovo monsignor Francesco Alfano.

Presenti anche il prefetto di Napoli Michele di Bari, il sindaco stabiese Luigi Vicinanza, l’amministratore di Eav Umberto De Gregorio e numerosi rappresentanti istituzionali. I Gonfaloni di Castellammare, Vico Equense e Napoli hanno sottolineato il lutto cittadino proclamato dai sindaci.

La lettera di Elvira e le richieste di giustizia

Durante il funerale, la moglie di Carmine, Elvira, ha letto una lettera di dolore e denuncia. Elvira ha chiesto risposte, affermando che quanto accaduto “non è stato una fatalità” e invocando “verità e giustizia”. Un messaggio rivolto a tutti i colleghi e responsabili, affinché “ognuno si assuma le proprie responsabilità”.

Le indagini: disastro colposo e omicidio colposo plurimo

Nel frattempo, proseguono senza sosta le indagini della Procura di Torre Annunziata. Il pool coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso indaga sull’ipotesi di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. I primi indagati sono quattro dirigenti e funzionari Eav.

Decisive saranno le perizie tecniche dei consulenti, guidati dal professor Nicola Augenti, per chiarire se il cavo di trazione della funivia si sia rotto o sganciato. Finora non è stato ancora individuato il punto di rottura, a causa della vegetazione fitta e della difficoltà di accesso alla zona.

L’attenzione si concentra anche sul freno di emergenza e sulla manutenzione dell’impianto, oggetto di lavori conclusi a fine marzo 2025, poco prima della riapertura di aprile.

Le vittime e il sopravvissuto

La tragedia del Faito ha causato quattro morti:

  • Carmine Parlato, 59 anni, macchinista.
  • Janan Suliman, 25 anni, farmacista israelo-palestinese.
  • Elaine Margaret Winn, 58 anni, e Graeme Derek Winn, 65 anni, turisti inglesi.

L’unico sopravvissuto è Thabet Suliman, 23 anni, fratello di Janan, ancora ricoverato all’Ospedale del Mare di Napoli. È sveglio e collaborante, ma la prognosi resta riservata.

I corpi dei coniugi Winn sono rimasti per giorni all’obitorio di Castellammare: solo il 26 aprile la sorella di Graeme è giunta in Italia per il rimpatrio.

Elaine Winn era molto stimata: lavorava come responsabile commerciale alla Welland Park Academy nel Leicestershire, ed era impegnata anche in un club motociclistico con il marito.

La salma di Janan Suliman è stata rimpatriata in Israele subito dopo l’autopsia.

Una comunità in lutto e una battaglia ancora aperta

Le comunità di Castellammare di Stabia e Vico Equense piangono Carmine Parlato e le altre vittime. Come ricordato dal sindaco Vicinanza “non si muore per caso su una funivia”.

La tragedia del Faito non può essere archiviata come una fatalità: lo chiedono i familiari, lo chiede una comunità intera che ora aspetta verità, giustizia e responsabilità.

Filippo Raiola

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