Nelle parole del sindaco Corrado Cuccurullo, Torre Annunziata dovrebbe rinascere anche grazie ad una nuova fase politica, un’amministrazione compatta e centrata sulle numerose criticità e problematiche della città, ma a pochi mesi dalle elezioni le spaccature interne sembrano fin troppo evidenti. La politica sembra già aver ricominciato a diventare scontro tra fazioni e lotte interne alla maggioranza.

Scontro tra gruppi politici e spaccatura netta nel primo partito di maggioranza. Il Partito Democratico oplontino è di nuovo diviso, rotto, insomma il solito Pd di Torre Annunziata.

La settimana scorsa a destare clamore lo scontro tra il presidente del consiglio comunale Davide Alfieri e il Partito Democratico di Torre Annunziata. Le tensioni si erano già crete dopo il mancato voto dei consiglieri Pd nell’elezione di Alfieri alla seconda carica istituzionale e dopo il rifiuto di Torre Libera di incontrarsi con il partito della Schlein. Il colpo di grazia per la rottura tra i due schieramenti è venuto con le dichiarazioni rilasciate alla stampa proprio dal presidente del consiglio, in cui Davide Alfieri, leader di Torre Libera, ha affermato di essersi pentito di aver fatto un’alleanza con il Pd alle ultime elezioni comunali.

A breve distanza era quindi seguito il comunicato del Pd in cui si parlava di “dichiarazioni sorprendenti, oltre che incaute” in quanto il presidente del consiglio sarebbe “intervenuto nel conflitto politico, di attaccare un partito, deragliando così dai suoi compiti istituzionali”.

Oggi è giunto alla nostra redazione un documento a firma “Partito Democratico Torre Annunziata”, inviatoci dal consigliere comunale Pd, Gaetano Ruggiero, che prende le distanze dalle precedenti dichiarazioni della segreteria Dem locale. Di seguito il testo integrale.

“La nota inviata alla stampa il 23 aprile, firmata genericamente “Pd Torre Annunziata”, denota purtroppo ancora una volta quel “quid pluris” che caratterizza la “nuova attività politica” della componente del Partito Democratico a guida del segretario Ciro Passeggia, votata al continuo e incessante avvelenamento del clima politico dentro e fuori il partito stesso.

Il segretario Pd di Torre Annunziata, Ciro Passeggia

Il vecchio gruppo di potere, dopo aver vinto di misura il congresso, è bene ricordarlo, per appena 30 voti, e dopo aver occupato tutti gli spazi interni del partito, mortificando la componente che ha invece conquistato, comunque, quasi il 50% dei consensi, sta trascinando verso il basso la credibilità dell’intero Pd. Per questo motivo prendiamo le distanze dalla nota diffusa a mezzo stampa lo scorso 23 aprile: non solo non è stata concertata con nessuno, ma è solo strumentale, tesa a nascondere “l’imbarazzante sterilità” che ha caratterizzato fino ad oggi la proposta politico amministrativa del segretario e del suo ufficio di segreteria.

Davvero inquietanti sono stati questi primi quattro mesi:

1) Lo strumento di organizzazione delle regole di vita del circolo, ovvero il regolamento, anziché essere oggetto di discussione corale, affinché il medesimo potesse divenire patrimonio condiviso dall’intera comunità Pd, è stato invece approvato su indicazione del segretario soltanto dalla maggioranza del comitato direttivo;

2) Dopo l’esperienza maturata anni fa, anche in questi primi quattro mesi il segretario si è confermato soggetto poco incline al confronto e al dialogo. Ritiene la diversità di opinione all’interno del partito soltanto un pericolo e non una risorsa.

Questo clima ostile istaurato dal segretario ha reso impossibile la partecipazione dei rappresentanti della componente minoritaria politica all’interno della segreteria e più in generale alla vita politica del partito;

3) Il capogruppo Fabio Giorgio in piena sintonia con il segretario, ha da tempo abdicato alla sua funzione, rinunciando a coordinare l’attività del gruppo. Il consigliere Fabio Giorgio non difende gli interessi del gruppo consiliare nella sua interezza, anzi non perde mai occasione di rappresentare nei consessi politici e istituzionali cui partecipa, soltanto la componente maggioritaria del partito.

Purtroppo dobbiamo constatare, nel 2025, che il partito di fatto risulta occupato dal solito anacronistico gruppo di potere che per decenni ha imperversato sulla scena politica locale. Il segretario, il presidente e il capogruppo seguono alla lettera lo spartito che gli viene di volta in volta suggerito da capibastone storici del partito.

Questa visione settaria ha trasformato, gli organismi interni del partito, da spazi di confronto e di dialogo, a luoghi dove si fa la conta dei fedelissimi. Riteniamo inoltre dannosa per il partito e per la tenuta dell’intera coalizione, la pericolosa corsa al potere inaugurata dal segretario e dal suo gruppo con gli incontri bilaterali avuti soltanto con una parte delle forze del panorama politico cittadino. Allo stesso modo va condannato ogni tentativo di aprire un confronto con le forze di coalizione al solo fine di raccattare qualche carica amministrativa.

Chiediamo, infine, l’intervento ancora una volta del segretario metropolitano Giuseppe Annunziata, affinché venga recuperato un clima di rispetto reciproco tra le parti all’interno del circolo, in modo da favorire la migliore sintesi nello sviluppo di una proposta politica seria e di ampio respiro a sostegno del governo cittadino a guida del sindaco Corrado Cuccurullo.

Vi è infatti la necessità di un partito inclusivo che faccia tesoro degli errori del passato che non chiuda in modo autoreferenziale le porte all’esterno, come avvenuto in questi anni, ma che sappia lealmente insieme a tutte le forze della coalizione, contribuire a sostenere l’azione di governo guidata dal Sindaco Corrado Cuccurullo in campi (lavoro, sicurezza e sviluppo) dove è necessario strappare risultati per il bene della Città”.

Un documento che, se possibile, sottolinea ancora con maggiore forza la spaccatura interna che sta caratterizzando il Circolo locale del Partito Democratico, una spaccatura non nuova per la storia politica di Torre Annunziata. Una spaccatura che stando al documento qui riportato non appare comunque insanabile. La richiesta dell’intervento della segreteria provinciale è una richiesta di confronto e non una rottura definitiva.

Ivan di Napoli

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